Quando Teresa si arrabbiò con Dio. Esperienze di misericordia e detenzione al femminile

Si tratta di un contributo con approccio laico emerso grazie all’analisi di interviste semi-strutturate a detenute donne, entro una ricerca effettuata con il coinvolgimento di diverse carceri italiane e diverse università italiane, motivato dall’occasione del Giubileo della Misericordia e in particolare della giornata dedicata al carcerato. Il contributo da me redatto "Misericordia e detenzione al femminile" ha l’obiettivo di approfondire con un’ottica di genere la rappresentazione dell’esperienza di carcerazione e di osservarne le dinamiche in intreccio con la fede dichiarata e il concetto di misericordia. Nella prima parte (par.1-3) sono trattati gli aspetti comuni emersi dall’indagine sulle carcerate di sesso femminile, relativi non solo all’esperienza giubilare – e motivo per cui si è potuto intervistarle - ma alla stessa conversione in carcere quale elemento chiave emergente tra i diversi percorsi: la ricerca offre una parziale ricostruzione, significativa per le intervistate, di un tempo narrativo ed esistenziale “prima” e “dopo” la conversione. Nella seconda parte del contributo (par.4-6), alla luce del percorso dichiarato di fede, si approfondisce il modo di vivere e concepire la quotidianità del penitenziario, tra rappresentazioni della pena, regole e tattiche di adattamento al contesto carcerario - non ultimo il rapporto tra staff e internate. La docilità delle internate, alla ricerca e alla realtà carceraria, è uno degli aspetti più interessanti evidenziato nelle conclusioni, filtrato lungo le diverse progettualità future tra scoramento e fiducia, sollevando elementi per una riflessione anche critica circa la rappresentazione del femminile consono a cui risocializzarsi. Per scrivere il contributo sono state analizzate in profondità le interviste secondo item specifici e gli stralci di intervista ritenuti più significativi sono proposti nel contributo. Una solida, per quanto esigua, letteratura sul carcere e sulla devianza al femminile sostiene il lavoro che tuttavia è frutto emergente della ricerca sul campo, (alla quale ho partecipato direttamente), secondo una logica tipicamente induttiva.

Grazie a interviste qualitative elaborate da una equipe di ricerca accademica composita ci siamo recati nelle carceri italiane e abbiamo condotto interviste a donne detenute su temi legati alla esperienza di detenzione e all'impatto su di essa della esperienza Giubilare. La fede, sentita o esibita, rappresenta un elemento di riflessione importante di questo contributo. E al contempo diventa una chiave per accedere ad una considerazione multiprospettica che queste donne ci forniscono sulla loro condizione di vita in cattività, sul tipo di solidarietà interna, sulla differenziazione tra ruoli, sulle prospettive immaginate per il futuro. Nel complesso il lavoro offre una considerazione composita sul riflesso importante che la struttura ha nella ridefinizione delle loro identità e sulle modalità agite per adeguarsi all'ordine richiesto, in fede. .