Il capitolo ripercorre l'evoluzione del ruolo e delle funzioni dei magistrati onorari per arrivare ad analizzare l'ultima riforma intervenuta in materia: la l. delega n. 57 del 2016 e successivi decreti attuativi. La situazione di partenza era nota a tutti: l’evoluzione del ruolo e dello status dei magistrati onorari aveva messo in luce una serie di problematiche che dovevano essere affrontate al più presto, come richiesto a gran voce anche dagli stessi magistrati onorari per il tramite delle loro associazioni rappresentative. La riforma, tuttavia, sembra venire incontro principalmente alle esigenze di risparmio di spesa del Governo e poco o nulla concede alle istanze dei magistrati onorari. Si riafferma infatti la temporaneità dell’incarico, si diminuiscono le indennità per i magistrati onorari (che addirittura scompaiono durante il tirocinio), si prevede una serrata supervisione sul loro operato e, però, d’altro canto se ne aumentano le competenze. Ciò che sembra emergere è un modo del tutto nuovo di intendere la funzione onoraria, basato sulla direzione funzionale e organizzativa del magistrato di professione (con assunzione di responsabilità e un aggravio di compiti nei suoi confronti) e sulla mancanza di reali incentivi per valorizzare il lavoro dei magistrati onorari, a fronte però di un aumento delle competenze. Questa nuova figura di magistrato onorario pone una serie di problemi sul piano dell'indipendenza interna, del rapporto con i magistrati di professione e della funzionalità degli uffici giudiziari.
Daniela Cavallini (2019). Lo status dei magistrati onorari: nomina, conferma nell'incarico, indennità e responsabilità disciplinare. Bologna : Bononia University Press.
Lo status dei magistrati onorari: nomina, conferma nell'incarico, indennità e responsabilità disciplinare
Daniela Cavallini
2019
Abstract
Il capitolo ripercorre l'evoluzione del ruolo e delle funzioni dei magistrati onorari per arrivare ad analizzare l'ultima riforma intervenuta in materia: la l. delega n. 57 del 2016 e successivi decreti attuativi. La situazione di partenza era nota a tutti: l’evoluzione del ruolo e dello status dei magistrati onorari aveva messo in luce una serie di problematiche che dovevano essere affrontate al più presto, come richiesto a gran voce anche dagli stessi magistrati onorari per il tramite delle loro associazioni rappresentative. La riforma, tuttavia, sembra venire incontro principalmente alle esigenze di risparmio di spesa del Governo e poco o nulla concede alle istanze dei magistrati onorari. Si riafferma infatti la temporaneità dell’incarico, si diminuiscono le indennità per i magistrati onorari (che addirittura scompaiono durante il tirocinio), si prevede una serrata supervisione sul loro operato e, però, d’altro canto se ne aumentano le competenze. Ciò che sembra emergere è un modo del tutto nuovo di intendere la funzione onoraria, basato sulla direzione funzionale e organizzativa del magistrato di professione (con assunzione di responsabilità e un aggravio di compiti nei suoi confronti) e sulla mancanza di reali incentivi per valorizzare il lavoro dei magistrati onorari, a fronte però di un aumento delle competenze. Questa nuova figura di magistrato onorario pone una serie di problemi sul piano dell'indipendenza interna, del rapporto con i magistrati di professione e della funzionalità degli uffici giudiziari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.