Il discorso del narratore de "Il prete bello" è ambiguamente sospeso fra punto di vista infantile e punto di vista adulto, fra rozzezza popolana e stile letterario compiuto. Nelle note bio-bibliografiche curate da Mauro Portello si evidenzia come questa ambiguità sia fortemente voluta dall’autore il quale è convinto di trovare, nel punto di vista infantile, la matrice autentica della sua poetica. L'analisi semiotica di alcuni brani, e in particolare del finale, evidenzia invece come, nell'opera, il bambino Parise rimane, con tutte le sue sofferenze e le sue fragilità, ma l’autore Parise, adulto, consapevole e suo malgrado raffinato letterato, ha saldamente in mano le redini dell'enunciazione del romanzo.
Maria Pia Pozzato, M.P. (2019). L’enunciazione infantile ne "Il prete bello" di Goffredo Parise. Indagini su una poetica d’autore. Pisa : ETS.
L’enunciazione infantile ne "Il prete bello" di Goffredo Parise. Indagini su una poetica d’autore
Maria Pia Pozzato
2019
Abstract
Il discorso del narratore de "Il prete bello" è ambiguamente sospeso fra punto di vista infantile e punto di vista adulto, fra rozzezza popolana e stile letterario compiuto. Nelle note bio-bibliografiche curate da Mauro Portello si evidenzia come questa ambiguità sia fortemente voluta dall’autore il quale è convinto di trovare, nel punto di vista infantile, la matrice autentica della sua poetica. L'analisi semiotica di alcuni brani, e in particolare del finale, evidenzia invece come, nell'opera, il bambino Parise rimane, con tutte le sue sofferenze e le sue fragilità, ma l’autore Parise, adulto, consapevole e suo malgrado raffinato letterato, ha saldamente in mano le redini dell'enunciazione del romanzo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.