Le vedute urbane “mute” di Urbino, Baltimora e Berlino, studiate dagli storici dell’arte e della città, oggetto del volume-catalogo della mostra (Urbino 2012), erano originariamente testate di “lettucci”, parte della mobilia della biblioteca ducale urbinate. I “lettucci”, nuovo genere di mobile diffusosi nel secolo XV, rilanciavano l’impiego classico dei palazzi della memoria antichi che decoravano tradizionalmente i cubicula romani. Sulla scorta di nuove testimonianze, anche archivistiche, il saggio propone una soluzione alla vexata quaestio del significato delle “città ideali” urbinati, alla confluenza tra il progetto di architettura albertiano e le tecniche di meditazione e lettura silenziosa umanistiche coltivate a corte.
Mangani G (2012). Città per pensare. Milano : Electa.
Città per pensare
Mangani G
2012
Abstract
Le vedute urbane “mute” di Urbino, Baltimora e Berlino, studiate dagli storici dell’arte e della città, oggetto del volume-catalogo della mostra (Urbino 2012), erano originariamente testate di “lettucci”, parte della mobilia della biblioteca ducale urbinate. I “lettucci”, nuovo genere di mobile diffusosi nel secolo XV, rilanciavano l’impiego classico dei palazzi della memoria antichi che decoravano tradizionalmente i cubicula romani. Sulla scorta di nuove testimonianze, anche archivistiche, il saggio propone una soluzione alla vexata quaestio del significato delle “città ideali” urbinati, alla confluenza tra il progetto di architettura albertiano e le tecniche di meditazione e lettura silenziosa umanistiche coltivate a corte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.