La definizione di linee metodologiche di valutazione integrata, in funzione della gestione, tutela e pianificazione sostenibile e del ripristino della risorsa acqua, richiede un metodo di lavoro basato fondamentalmente su tre momenti, così definibili per grandi categorie: a) individuare gli specialismi, cioè le diverse discipline che possono approfondire tutti gli aspetti inerenti i temi, b) raccogliere le informazioni necessarie già con l’obiettivo di poterle correlare sia in modo aggregato che disaggregato, c) integrare i risultati per definire un’unica visione di piano/progetto (Braioni et al., 2005, 2008). La novità del metodo utilizzato consiste nel rapporto stretto tra i diversi tipi di indagine fino dal momento dell’impostazione dei rilevamenti così da poter: 1) integrare al massimo le informazioni a partire dai linguaggi, 2) definire già nell’impostazione i temi di confronto tra gli specialismi, 3) basare, di conseguenza, la pianificazione dei corridoi fluviali sulla valutazione degli elementi di qualità/degrado/rischio e cioè sulla sensibilità ecologico – paesaggistica. L’applicazione di questo metodo al Sistema F. Alto Sarno - Solofrana, ha comportato (tenendo in considerazione anche i limiti e le specificità dell’incarico), l’elaborazione del modello descritto in Fig. 1 (rimandando alla relazione estesa consegnata all’AdB Sarno la lettura esaustiva).
Predisposizione ed applicazione di un modello di valutazione integrata applicato al Sistema F. Alto Sarno - Solofrana - corridoio fluviale
LOCASCIO, ADRIANA;SALMOIRAGHI, GIAN PAOLO;
2008
Abstract
La definizione di linee metodologiche di valutazione integrata, in funzione della gestione, tutela e pianificazione sostenibile e del ripristino della risorsa acqua, richiede un metodo di lavoro basato fondamentalmente su tre momenti, così definibili per grandi categorie: a) individuare gli specialismi, cioè le diverse discipline che possono approfondire tutti gli aspetti inerenti i temi, b) raccogliere le informazioni necessarie già con l’obiettivo di poterle correlare sia in modo aggregato che disaggregato, c) integrare i risultati per definire un’unica visione di piano/progetto (Braioni et al., 2005, 2008). La novità del metodo utilizzato consiste nel rapporto stretto tra i diversi tipi di indagine fino dal momento dell’impostazione dei rilevamenti così da poter: 1) integrare al massimo le informazioni a partire dai linguaggi, 2) definire già nell’impostazione i temi di confronto tra gli specialismi, 3) basare, di conseguenza, la pianificazione dei corridoi fluviali sulla valutazione degli elementi di qualità/degrado/rischio e cioè sulla sensibilità ecologico – paesaggistica. L’applicazione di questo metodo al Sistema F. Alto Sarno - Solofrana, ha comportato (tenendo in considerazione anche i limiti e le specificità dell’incarico), l’elaborazione del modello descritto in Fig. 1 (rimandando alla relazione estesa consegnata all’AdB Sarno la lettura esaustiva).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.