Il saggio analizza le utopie di scrittrici a partire dalla fine dell'Ottocento, con particolare riferimento agli anni settanta e ottanta del Novecento, periodo in cui l'utopia diviene un genere privilegiato per ricreare uno spazio politico e 'poetico' per/delle donne. Vengono messi in evidenza temi comuni tra scrittrici quali la decostruzione dei ruoli di genere, la maternità, la ricostruzione di un ordine simbolico e sociale che dia spazio al soggetto donna e ai soggetti considerati 'altri', la necessità di decostruire e 'inventare' linguaggi che diano voce all'esperienza del femminile e dell'alterità. Il saggio termina con un'analisi del cyberpunk delle donne, mettendone in luce le divergenze con quello di scrittori.
Utopie, utopisme et féminisme
MONTICELLI, RITA
2008
Abstract
Il saggio analizza le utopie di scrittrici a partire dalla fine dell'Ottocento, con particolare riferimento agli anni settanta e ottanta del Novecento, periodo in cui l'utopia diviene un genere privilegiato per ricreare uno spazio politico e 'poetico' per/delle donne. Vengono messi in evidenza temi comuni tra scrittrici quali la decostruzione dei ruoli di genere, la maternità, la ricostruzione di un ordine simbolico e sociale che dia spazio al soggetto donna e ai soggetti considerati 'altri', la necessità di decostruire e 'inventare' linguaggi che diano voce all'esperienza del femminile e dell'alterità. Il saggio termina con un'analisi del cyberpunk delle donne, mettendone in luce le divergenze con quello di scrittori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.