Si prendono in considerazione le periferie delle città italiane, fascie che si è sviluppata a macchia d'olio nella seconda metà del Novecento, dapprima governate quasi unicamente dalla speculazione edilizia, poi pianificate più razionalmente. Nonostante l'evoluzione, la periferia italiana ha conservato i connotati di un'area fluida, indefinita, spesso anonima, priva di fulcri di socializzazione diversi dall'ipermercato e dal centro commerciale. Oggi la periferia richiede gli interventi di valorizzazione che alcuni decenni fa sono stati dedicati, almeno in alcune città, in particolare quelle dell'Emilia Romagna, ai centri storici. Diversamente da questi ultimi è più difficile individuare elementi di identificazione nei quartieri più recenti: tuttavia, chi pianifica nuovi quartieri o interviene sull'esistente deve soprattutto mettere in luce le radici imprescindibili dei luoghi, le stratificazioni storiche che quasi sempre esistono, anche se non evidenti, attualizzandole, valorizzandone le potenzialità e trasformandole in occasioni di socializzazione e di identificazione. Il tentativo di rivitalizzare la periferia può passare attraverso la valorizzazione degli spazi verdi: parchi pubblici urbani e suburbani, giardini storici e di origine recente, di grandi dimensioni o di pochi metri quadrati. Si è scelto di esaminare come una città di medie dimensioni, Modena, caratterizzata da una qualità della vita abbastanza elevata, distinta da una discreta efficienza della pubblica amministrazione, stia rispondendo a queste esigenze, per verificare se possa costituire un modello per le innumerevoli città medie italiane.
L. Federzoni (2008). Spazi verdi fra città e campagna: un percorso storico a Modena e nel suo territorio. BOLOGNA : Pàtron.
Spazi verdi fra città e campagna: un percorso storico a Modena e nel suo territorio
FEDERZONI, LAURA
2008
Abstract
Si prendono in considerazione le periferie delle città italiane, fascie che si è sviluppata a macchia d'olio nella seconda metà del Novecento, dapprima governate quasi unicamente dalla speculazione edilizia, poi pianificate più razionalmente. Nonostante l'evoluzione, la periferia italiana ha conservato i connotati di un'area fluida, indefinita, spesso anonima, priva di fulcri di socializzazione diversi dall'ipermercato e dal centro commerciale. Oggi la periferia richiede gli interventi di valorizzazione che alcuni decenni fa sono stati dedicati, almeno in alcune città, in particolare quelle dell'Emilia Romagna, ai centri storici. Diversamente da questi ultimi è più difficile individuare elementi di identificazione nei quartieri più recenti: tuttavia, chi pianifica nuovi quartieri o interviene sull'esistente deve soprattutto mettere in luce le radici imprescindibili dei luoghi, le stratificazioni storiche che quasi sempre esistono, anche se non evidenti, attualizzandole, valorizzandone le potenzialità e trasformandole in occasioni di socializzazione e di identificazione. Il tentativo di rivitalizzare la periferia può passare attraverso la valorizzazione degli spazi verdi: parchi pubblici urbani e suburbani, giardini storici e di origine recente, di grandi dimensioni o di pochi metri quadrati. Si è scelto di esaminare come una città di medie dimensioni, Modena, caratterizzata da una qualità della vita abbastanza elevata, distinta da una discreta efficienza della pubblica amministrazione, stia rispondendo a queste esigenze, per verificare se possa costituire un modello per le innumerevoli città medie italiane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.