La montagna in quanto realtà turistica si contrappone al mare ma si oppone anche fortemente alla città in quanto realtà urbana e industriale. Nell’immaginario occidentale novecentesco la montagna è divenuta la sede per eccellenza della natura, e dunque della non-contaminazione con lo stile di vita urbano. Dell’idea di purezza e incontaminazione rimane attualmente un residuo immaginario: dall’Himalaya alle Alpi gli ultimi decenni hanno visto in montagna una presenza antropica sempre crescente, il che ha minato profondamente quella realtà di purezza appena evocata, determinando di fatto quella che è una contrapposizione tra salvaguardia dell’ambiente e sfruttamento del territorio. Gli sport invernali in questo senso non sono solo uno specchio di questa situazione contraddittoria bensì ne sono gli artefici, in quanto tra i motori di una rapida colonizzazione. Lo scontro tra tradizione (più o meno autentica) e innovazione, tra conservazione e sfruttamento, tra fatica e comodità, tra montagna e città diventa un’opposizione tra sistemi di valori che andrà a permeare il turismo invernale, e dunque lo sci. Questo vale in termini diversi anche negli anni duemila, nei quali la sostenibilità ambientale si sono fatte imprescindibili la rivalutazione e la ricostruzione di dimensioni alternative nello sviluppo della montagna.
Lucio Spaziante (2010). Immaginari dello sci: verso l’analisi di uno sport di montagna. Roma : Coop. Libraria Nuova Cultura.
Immaginari dello sci: verso l’analisi di uno sport di montagna
Lucio Spaziante
2010
Abstract
La montagna in quanto realtà turistica si contrappone al mare ma si oppone anche fortemente alla città in quanto realtà urbana e industriale. Nell’immaginario occidentale novecentesco la montagna è divenuta la sede per eccellenza della natura, e dunque della non-contaminazione con lo stile di vita urbano. Dell’idea di purezza e incontaminazione rimane attualmente un residuo immaginario: dall’Himalaya alle Alpi gli ultimi decenni hanno visto in montagna una presenza antropica sempre crescente, il che ha minato profondamente quella realtà di purezza appena evocata, determinando di fatto quella che è una contrapposizione tra salvaguardia dell’ambiente e sfruttamento del territorio. Gli sport invernali in questo senso non sono solo uno specchio di questa situazione contraddittoria bensì ne sono gli artefici, in quanto tra i motori di una rapida colonizzazione. Lo scontro tra tradizione (più o meno autentica) e innovazione, tra conservazione e sfruttamento, tra fatica e comodità, tra montagna e città diventa un’opposizione tra sistemi di valori che andrà a permeare il turismo invernale, e dunque lo sci. Questo vale in termini diversi anche negli anni duemila, nei quali la sostenibilità ambientale si sono fatte imprescindibili la rivalutazione e la ricostruzione di dimensioni alternative nello sviluppo della montagna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.