L’interpretazione del contratto internazionale è un compito complesso, in quanto le norme di diritto nazionale non sono sufficienti a regolarlo; pertanto, la sua analisi non può svolgersi secondo i criteri utilizzati per i contratti nazionali, tipici o atipici che siano, siccome contiene per definizione elementi estranei, che non possono essere letti con la lente di norme o principi appartenenti ad un solo ordinamento giuridico. Pur esistendo strumenti, anche di soft law, che possono essere utilizzati o addirittura scelti per disciplinare ed interpretare il contratto internazionale, dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che, perfino laddove vi sia una scelta espressa in merito al diritto applicabile, possano permanere zone d’ombra per l’interprete. Tra i numerosi problemi legati alla contrattualistica internazionale, l’interpretazione è, dunque, uno dei più rilevanti, in quanto l’attività ermeneutica è prodromica all’individuazione del significato del testo e della produzione di effetti conformi all’intenzione delle parti, quindi è indissolubilmente e direttamente collegata all’esecuzione del contratto. Il presente lavoro si pone quindi l'obiettivo di verificare se sia ipotizzabile l'applicazione dell'interpretazione di buona fede del contratto internazionale e se tale regola può essere elevata a criterio operazionale mediante un'analisi casistica tra Italia e Inghilterra.
paola manes (2019). Interpretazione di buona fede del contratto internazionale tra Italia e Inghilterra. Un approccio casistico. Torino : Giappichelli.
Interpretazione di buona fede del contratto internazionale tra Italia e Inghilterra. Un approccio casistico
paola manes
2019
Abstract
L’interpretazione del contratto internazionale è un compito complesso, in quanto le norme di diritto nazionale non sono sufficienti a regolarlo; pertanto, la sua analisi non può svolgersi secondo i criteri utilizzati per i contratti nazionali, tipici o atipici che siano, siccome contiene per definizione elementi estranei, che non possono essere letti con la lente di norme o principi appartenenti ad un solo ordinamento giuridico. Pur esistendo strumenti, anche di soft law, che possono essere utilizzati o addirittura scelti per disciplinare ed interpretare il contratto internazionale, dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che, perfino laddove vi sia una scelta espressa in merito al diritto applicabile, possano permanere zone d’ombra per l’interprete. Tra i numerosi problemi legati alla contrattualistica internazionale, l’interpretazione è, dunque, uno dei più rilevanti, in quanto l’attività ermeneutica è prodromica all’individuazione del significato del testo e della produzione di effetti conformi all’intenzione delle parti, quindi è indissolubilmente e direttamente collegata all’esecuzione del contratto. Il presente lavoro si pone quindi l'obiettivo di verificare se sia ipotizzabile l'applicazione dell'interpretazione di buona fede del contratto internazionale e se tale regola può essere elevata a criterio operazionale mediante un'analisi casistica tra Italia e Inghilterra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.