Dalla comune formazione alla scuola di Michele Perriera i fondatori di M’Arte hanno tratto la lezione di un’etica del teatro che si realizza nell’intimità profonda fra arte e vita e nel rigore del lavoro scenico. Vincitrice del Premio Scenario 2003 con "Come campi da arare", la compagnia ha realizzato dal 1999 a oggi una quindicina di spettacoli, imponendosi fra i protagonisti della giovane scena palermitana. Un teatro di regia, di testo e d’attore che, fra reciproche invasioni di campo, scopre la poetica del frammento e la dimensione epica della scena e del personaggio: dove i dialoghi non raccontano, ma intrecciano brani di esistenze colte per immagini lacerate e folgoranti. Personaggi tratteggiati per linee emotive, dai confini biografici incerti, portatori di drammi senza luogo e senza tempo, in lotta per la sopravvivenza, in fuga da guerre e naufragi, da soprusi e ricatti, portatori di un dolore senza risarcimento, eppure ritratti con l’ironia e la musicalità di una lingua intonata sulla metrica palermitana. Questo volume a più voci fa parlare in primo luogo i fondatori della compagnia e quindi raccoglie sguardi e riflessioni di studiosi, critici, artisti e testimoni come Vincenzo Conticello, Emma Dante, Massimo Marino, Renata M. Molinari, Luciano Nattino, Michele Perriera, Lina Prosa, Stefano Randisi, Ignazio Romeo, Paolo Ruffini, Guido Valdini, Cristina Valenti, Enzo Vetrano. Completano il libro sette testi di Sabrina Petyx e una selezione di immagini di scena che comprende una galleria fotografica di Marco Caselli Nirmal.
C. Valenti (2008). M'Arte. I teatri di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx. ROMA : Editoria & Spettacolo.
M'Arte. I teatri di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx
VALENTI, CRISTINA
2008
Abstract
Dalla comune formazione alla scuola di Michele Perriera i fondatori di M’Arte hanno tratto la lezione di un’etica del teatro che si realizza nell’intimità profonda fra arte e vita e nel rigore del lavoro scenico. Vincitrice del Premio Scenario 2003 con "Come campi da arare", la compagnia ha realizzato dal 1999 a oggi una quindicina di spettacoli, imponendosi fra i protagonisti della giovane scena palermitana. Un teatro di regia, di testo e d’attore che, fra reciproche invasioni di campo, scopre la poetica del frammento e la dimensione epica della scena e del personaggio: dove i dialoghi non raccontano, ma intrecciano brani di esistenze colte per immagini lacerate e folgoranti. Personaggi tratteggiati per linee emotive, dai confini biografici incerti, portatori di drammi senza luogo e senza tempo, in lotta per la sopravvivenza, in fuga da guerre e naufragi, da soprusi e ricatti, portatori di un dolore senza risarcimento, eppure ritratti con l’ironia e la musicalità di una lingua intonata sulla metrica palermitana. Questo volume a più voci fa parlare in primo luogo i fondatori della compagnia e quindi raccoglie sguardi e riflessioni di studiosi, critici, artisti e testimoni come Vincenzo Conticello, Emma Dante, Massimo Marino, Renata M. Molinari, Luciano Nattino, Michele Perriera, Lina Prosa, Stefano Randisi, Ignazio Romeo, Paolo Ruffini, Guido Valdini, Cristina Valenti, Enzo Vetrano. Completano il libro sette testi di Sabrina Petyx e una selezione di immagini di scena che comprende una galleria fotografica di Marco Caselli Nirmal.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.