Il testo si compone di due parti: una più teorica e metodologica e un'altra costituita da rapporti di inchieste sul campo, condotte secondo l'approccio dell'etnografia del pensiero. Quest'ultimo viene spiegato nella prima parte in polemica soparttutto con quegli approcci cognitivisti secondo i quali economia e società contemporanei sarebbero entrati nell'"epoca della conoscenza". Di questi apprroci vengono respinti sopratutto i postulati secondo i quali ogni forma di pensiero e di sapere sarebbe riducibile ad informazione, così come l'essenza della stessa vita a comunicazione. La critica così proposta si cimenta con i più recenti dibattiti delle scienze umane e sociali inserendoli in svariate prospettive: da quella storico-politica a quella storico-sociale, epistemologica e filosofica. Il tutto per spiegare l'importanza scientifica e politica che oggi può avere lo studio sul luogo del pensiero di chi non ha sapere, nè potere per governare, ma rende possibile la realtà sociale col proprio lavoro faticoso e le proprie esperenze difficili. La seconda parte del libro è composta da otto rapporti di inchieste cui hanno colloborato ricercatori del Grep ( Gruppo di Ricerca di Etnografia del pensiero). Le popolazioni studiate sono disabili, genitori di un nido, volontari/e e educatrici/ori di una cooperativa sociale - tutti a Bologna -, lavoratrici/ori della fabbrica di nanotecnologie S.T. Eletronics in Brianza, imprenditori del Burundi, giovani delle banlieux di Parigi e lavoratori licenziati del Nord della Francia

Fuori della società della conoscenza. Ricerche di etnografia del pensiero

ROMITELLI, VALERIO
2009

Abstract

Il testo si compone di due parti: una più teorica e metodologica e un'altra costituita da rapporti di inchieste sul campo, condotte secondo l'approccio dell'etnografia del pensiero. Quest'ultimo viene spiegato nella prima parte in polemica soparttutto con quegli approcci cognitivisti secondo i quali economia e società contemporanei sarebbero entrati nell'"epoca della conoscenza". Di questi apprroci vengono respinti sopratutto i postulati secondo i quali ogni forma di pensiero e di sapere sarebbe riducibile ad informazione, così come l'essenza della stessa vita a comunicazione. La critica così proposta si cimenta con i più recenti dibattiti delle scienze umane e sociali inserendoli in svariate prospettive: da quella storico-politica a quella storico-sociale, epistemologica e filosofica. Il tutto per spiegare l'importanza scientifica e politica che oggi può avere lo studio sul luogo del pensiero di chi non ha sapere, nè potere per governare, ma rende possibile la realtà sociale col proprio lavoro faticoso e le proprie esperenze difficili. La seconda parte del libro è composta da otto rapporti di inchieste cui hanno colloborato ricercatori del Grep ( Gruppo di Ricerca di Etnografia del pensiero). Le popolazioni studiate sono disabili, genitori di un nido, volontari/e e educatrici/ori di una cooperativa sociale - tutti a Bologna -, lavoratrici/ori della fabbrica di nanotecnologie S.T. Eletronics in Brianza, imprenditori del Burundi, giovani delle banlieux di Parigi e lavoratori licenziati del Nord della Francia
2009
316
9788889602598
Romitelli V.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/70802
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact