A partire dall’impulso di un nucleo storico di associati, le attività della sede regionale di Antigone sono molto cresciute in questi anni, coinvolgendo militanti più giovani che, con il loro impegno e le loro competenze (nei campi del diritto, della comunicazione e delle scienze sociali), hanno contribuito in maniera essenziale alradicamento sul territorio e alla proliferazione delle iniziative5. Per quanto attiene allo specifico che qui interessa, ovvero alla mappatura delle condizioni di detenzione in Emilia-Romagna, la crescita della sede locale è riscontrabile in due dimensioni. Da alcuni anni gli osservatori e le osservatrici presenti in regione garantiscono che ciascun carcere sia visitato almeno una volta all’anno, assicurando continuità nell’attività di monitoraggio e nello scambio con gli operatori del settore6. Altrettantie militanti dell’associazione si occupano di informazioni sugli istituti provenienti da altre fonti, raccogliendo, archiviando e analizzando contributi giornalistici, comunicati sindacali, rapporti provenienti da altre associazioni e dagli uffici dei garanti (regionale e comunali) e realizzando talvolta colloqui e interviste con testimoni privilegiati all’esterno del carcere. Grazie a loro abbiamo avuto la possibilità di costituire quello che abbiamo chiamato ‘Osservatorio parallelo’, uno strumento complementare che ci consente di integrare i report prodotti a seguito delle visite e di arricchire la nostra base di conoscenza e analisi.
Primo rapporto sulle condizioni di detenzione in Emilia-Romagna
Giulia Fabini
;Alvise Sbraccia
2019
Abstract
A partire dall’impulso di un nucleo storico di associati, le attività della sede regionale di Antigone sono molto cresciute in questi anni, coinvolgendo militanti più giovani che, con il loro impegno e le loro competenze (nei campi del diritto, della comunicazione e delle scienze sociali), hanno contribuito in maniera essenziale alradicamento sul territorio e alla proliferazione delle iniziative5. Per quanto attiene allo specifico che qui interessa, ovvero alla mappatura delle condizioni di detenzione in Emilia-Romagna, la crescita della sede locale è riscontrabile in due dimensioni. Da alcuni anni gli osservatori e le osservatrici presenti in regione garantiscono che ciascun carcere sia visitato almeno una volta all’anno, assicurando continuità nell’attività di monitoraggio e nello scambio con gli operatori del settore6. Altrettantie militanti dell’associazione si occupano di informazioni sugli istituti provenienti da altre fonti, raccogliendo, archiviando e analizzando contributi giornalistici, comunicati sindacali, rapporti provenienti da altre associazioni e dagli uffici dei garanti (regionale e comunali) e realizzando talvolta colloqui e interviste con testimoni privilegiati all’esterno del carcere. Grazie a loro abbiamo avuto la possibilità di costituire quello che abbiamo chiamato ‘Osservatorio parallelo’, uno strumento complementare che ci consente di integrare i report prodotti a seguito delle visite e di arricchire la nostra base di conoscenza e analisi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.