Con il presente scritto l’Autrice si interroga sulla reale natura giuridica della confisca c.d. “di prevenzione” di cui all’art. 24 del codice antimafia italiano, con la quale, come è noto, si trasferiscono allo Stato beni appartenenti a privati sulla base della probabile provenienza illecita dei beni medesimi. Più esattamente, ci si chiede: con la misura ablazionale in questione, non si è di fronte a una pena straordinaria nascosta, mirante a imporre una pena patrimoniale contro l’autore di reati non accertati nell’ambito di un procedimento penale? Oppure si tratta di una misura a carattere non sanzionatorio, che si limita a negare tutela giuridica al rapporto di disponibilità sul bene costituito dal soggetto mediante un’attività, ossia il reato, che non rientra tra i modi legittimi di acquisto della proprietà? Dalla risposta a queste semplici domande discende l’individuazione delle garanzie costituzionali e sovranazionali applicabili alla confisca antimafia, che sta sperimentando un sempre maggiore successo nella prassi legislativa e giudiziaria italiana, ma che, al contempo, desta crescenti preoccupazioni per la sua imponente carica restrittiva dei diritti fondamentali, in assenza delle tutele tipiche del procedimento penale
Bruna Capparelli (2019). Confisca antimafia e accertamento penale nell’ordinamento italiano. Coimbra : Almedina.
Confisca antimafia e accertamento penale nell’ordinamento italiano
Bruna Capparelli
2019
Abstract
Con il presente scritto l’Autrice si interroga sulla reale natura giuridica della confisca c.d. “di prevenzione” di cui all’art. 24 del codice antimafia italiano, con la quale, come è noto, si trasferiscono allo Stato beni appartenenti a privati sulla base della probabile provenienza illecita dei beni medesimi. Più esattamente, ci si chiede: con la misura ablazionale in questione, non si è di fronte a una pena straordinaria nascosta, mirante a imporre una pena patrimoniale contro l’autore di reati non accertati nell’ambito di un procedimento penale? Oppure si tratta di una misura a carattere non sanzionatorio, che si limita a negare tutela giuridica al rapporto di disponibilità sul bene costituito dal soggetto mediante un’attività, ossia il reato, che non rientra tra i modi legittimi di acquisto della proprietà? Dalla risposta a queste semplici domande discende l’individuazione delle garanzie costituzionali e sovranazionali applicabili alla confisca antimafia, che sta sperimentando un sempre maggiore successo nella prassi legislativa e giudiziaria italiana, ma che, al contempo, desta crescenti preoccupazioni per la sua imponente carica restrittiva dei diritti fondamentali, in assenza delle tutele tipiche del procedimento penaleI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.