Quasi cento anni fa, quando ancora Ford non aveva industrializzato l’automobile e l’uomo industrializzato consumava carbone e biomasse per coprire il suo fabbisogno energetico, uno scienziato italiano di fama mondiale utilizzò il tempo a lui concesso in un evento di rilevanza storica quale l’8° Congresso Internazionale di Chimica Applicata, che si svolse negli Stati Uniti, non per parlare dei suoi ritrovati scientifici ma per illustrare alla comunità scientifica le enormi opportunità fornite dall’energia solare rispetto a quelle derivanti dall’energia solare fossile (carbone e lignina). Questo scienziato si chiamava Giacomo Ciamician, riconosciuto oggi come uno dei padri fondatori della fotochimica che elesse la luce solare come strategica per coprire il fabbisogno mondiale di energia. Agli inizi del secolo scorso, il consumo energetico mondiale si assestava intorno a 20 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno che in termini di densità energetica di consumo corrisponde a circa 0,02 kWh/anno per ogni mq di superficie terrestre cioè circa 100000 volte meno dell’energia che fornisce annualmente il sole considerando la costante solare di 1368 W/mq. Su questa base e sul fatto che si prospettava un problema di reperimento di carbone dovuto alla crescente richiesta di energia, Ciamician prospettò di utilizzare l’energia del sole, immaginando quale contributo la fotochimica avrebbe potuto dare all’industria. Riuscì a convincere gli scienziati ma non gli industriali che vedevano nell’energia solare fossile, tra cui il petrolio in via di rapido inserimento, un vettore energetico senza precedenti e di enormi potenzialità come è realmente accaduto. Negli ultimi cento anni, il consumo energetico mondiale è aumentato di dieci volte portandosi ad oltre 200 milioni di barili al giorno di petrolio equivalente di cui il petrolio copre il 40% del fabbisogno complessivo nella posizione strategica del settore dei trasporti dove il suo ruolo non ha rivali e sulla base del quale si è sviluppato tutto il sistema globalizzato del mercato mondiale. Se oggi Ciamician dovesse rifare quell’intervento direbbe che la soluzione è sempre nel sole visto che ci fornisce ancora 10000 volte l’energia di cui abbiamo bisogno ma si troverebbe di fronte ad un problema di gestione dei vettori energetici estremamente più complesso; accompagnato inoltre da un rapido esaurirsi della risorsa più importante, il petrolio. Le tecnologie derivanti dalla fotochimica insieme ad altre opportunità tecnologiche, che si sono nel mentre sviluppate, possono ancora dare una soluzione al problema energetico a patto che si voglia modificare il quadro delle politiche energetiche, specialmente in quei Paesi che sono maggiormente dipendenti dai combustibili fossili e che hanno un’enorme densità di consumi. Questo è il caso del nostro Paese che presenta una densità di consumo di 7 kWh/anno per mq di territorio contro i 3,1 kWh/anno*mq degli Stati Uniti e che quindi rende la soluzione per noi molto più complicata. Recentemente, M. Giunta e D. Taccone [1], in un articolo dedicato proprio a Giacomo Ciamician e che è stato fonte di ispirazione per questo intervento, scrivono a proposito delle potenzialità dell’energia solare: “Un primato invidiabile, un’occasione favolosa per lo sviluppo della ricerca. Ma la politica italiana rimase pressoché indifferente alle parole profetiche di uno dei suoi uomini migliori. I tempi erano precoci per lo sviluppo delle applicazioni industriali, ma se si fosse iniziato ad investire nella ricerca l’Italia sarebbe oggi sicuramente più vicina all’autosufficienza energetica. Il pensiero di Ciamician appare quello di una persona dei nostri giorni, mentre visse un secolo fa.” A queste considerazioni si può quindi aggiungere che errare è umano ma perseverare è diabolico. Riferimenti bibliografici: [1] M. Giunta, D. Taccone, Perito Industriale, 2008, 2, 36.

L. SETTI (2008). In futuro l’energia solare sostituirà il carbone (Giacomo Ciamician, 1912). s.l : s.n.

In futuro l’energia solare sostituirà il carbone (Giacomo Ciamician, 1912)

SETTI, LEONARDO
2008

Abstract

Quasi cento anni fa, quando ancora Ford non aveva industrializzato l’automobile e l’uomo industrializzato consumava carbone e biomasse per coprire il suo fabbisogno energetico, uno scienziato italiano di fama mondiale utilizzò il tempo a lui concesso in un evento di rilevanza storica quale l’8° Congresso Internazionale di Chimica Applicata, che si svolse negli Stati Uniti, non per parlare dei suoi ritrovati scientifici ma per illustrare alla comunità scientifica le enormi opportunità fornite dall’energia solare rispetto a quelle derivanti dall’energia solare fossile (carbone e lignina). Questo scienziato si chiamava Giacomo Ciamician, riconosciuto oggi come uno dei padri fondatori della fotochimica che elesse la luce solare come strategica per coprire il fabbisogno mondiale di energia. Agli inizi del secolo scorso, il consumo energetico mondiale si assestava intorno a 20 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno che in termini di densità energetica di consumo corrisponde a circa 0,02 kWh/anno per ogni mq di superficie terrestre cioè circa 100000 volte meno dell’energia che fornisce annualmente il sole considerando la costante solare di 1368 W/mq. Su questa base e sul fatto che si prospettava un problema di reperimento di carbone dovuto alla crescente richiesta di energia, Ciamician prospettò di utilizzare l’energia del sole, immaginando quale contributo la fotochimica avrebbe potuto dare all’industria. Riuscì a convincere gli scienziati ma non gli industriali che vedevano nell’energia solare fossile, tra cui il petrolio in via di rapido inserimento, un vettore energetico senza precedenti e di enormi potenzialità come è realmente accaduto. Negli ultimi cento anni, il consumo energetico mondiale è aumentato di dieci volte portandosi ad oltre 200 milioni di barili al giorno di petrolio equivalente di cui il petrolio copre il 40% del fabbisogno complessivo nella posizione strategica del settore dei trasporti dove il suo ruolo non ha rivali e sulla base del quale si è sviluppato tutto il sistema globalizzato del mercato mondiale. Se oggi Ciamician dovesse rifare quell’intervento direbbe che la soluzione è sempre nel sole visto che ci fornisce ancora 10000 volte l’energia di cui abbiamo bisogno ma si troverebbe di fronte ad un problema di gestione dei vettori energetici estremamente più complesso; accompagnato inoltre da un rapido esaurirsi della risorsa più importante, il petrolio. Le tecnologie derivanti dalla fotochimica insieme ad altre opportunità tecnologiche, che si sono nel mentre sviluppate, possono ancora dare una soluzione al problema energetico a patto che si voglia modificare il quadro delle politiche energetiche, specialmente in quei Paesi che sono maggiormente dipendenti dai combustibili fossili e che hanno un’enorme densità di consumi. Questo è il caso del nostro Paese che presenta una densità di consumo di 7 kWh/anno per mq di territorio contro i 3,1 kWh/anno*mq degli Stati Uniti e che quindi rende la soluzione per noi molto più complicata. Recentemente, M. Giunta e D. Taccone [1], in un articolo dedicato proprio a Giacomo Ciamician e che è stato fonte di ispirazione per questo intervento, scrivono a proposito delle potenzialità dell’energia solare: “Un primato invidiabile, un’occasione favolosa per lo sviluppo della ricerca. Ma la politica italiana rimase pressoché indifferente alle parole profetiche di uno dei suoi uomini migliori. I tempi erano precoci per lo sviluppo delle applicazioni industriali, ma se si fosse iniziato ad investire nella ricerca l’Italia sarebbe oggi sicuramente più vicina all’autosufficienza energetica. Il pensiero di Ciamician appare quello di una persona dei nostri giorni, mentre visse un secolo fa.” A queste considerazioni si può quindi aggiungere che errare è umano ma perseverare è diabolico. Riferimenti bibliografici: [1] M. Giunta, D. Taccone, Perito Industriale, 2008, 2, 36.
2008
Atti del convegno
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L. SETTI (2008). In futuro l’energia solare sostituirà il carbone (Giacomo Ciamician, 1912). s.l : s.n.
L. SETTI
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/70471
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