Il volume affronta il tema della regolamentazione del sangue nell’ordinamento giuridico della Chiesa cattolica. Tale elemento, infatti, riveste un’importanza capitale in tutti i sistemi normativi riconducibili alle religioni del Libro, quindi al cristianesimo e soprattutto al cattolicesimo. Tenendo conto soprattutto degli apporti della teologia e della liturgia, ma anche delle scienze antropologiche e sociologiche, il libro affronta l’esame della disciplina che il sangue ha ricevuto in passato e oggi riceve in numerosi settori dell’esperienza giuridica canonica, settori molteplici e tra loro lontani, eppure collegati da un filo rosso. Si analizza, così, il tema del sangue eucaristico, specie nella differente considerazione che ad esso è stata riservata nella Chiesa orientale ed in quella occidentale, con conseguente divaricazione della normativa al riguardo. Si perlustrano i molteplici precetti che sono scaturiti e discendono attualmente dalla massima “Ecclesia abhorret a sanguine”: dal rifiuto della violenza e della guerra alle prescrizioni di non contaminarsi col sangue che investono in particolare gli ordinati "in sacris", i quali dunque, ad esempio, non possono essere implicati in verdetti di morte (con quanto ciò comporta sull’operato dei tribunali ecclesiastici, come quelli inquisitoriali), nell’esercizio della medicina, nella pratica della caccia. La Chiesa ha inoltre normato ampiamente la materia dei divieti basati sul sangue, dagli ostacoli al conferimento degli ordini sacri agli impedimenti matrimoniali: oggi, in quest’ultimo settore, gli straordinari sviluppi della procreazione artificiale creano inediti problemi al diritto canonico che stenta a riconoscere un’immediata discendenza di sangue. Anche talune prescrizioni alimentari vigenti nel contesto del diritto canonico traggono in qualche modo origine dal divieto biblico di ingerire sangue; come, del pari, certe forme di esclusione della figura femminile dalla “gestione del sacro” affondano le radici nelle leggi di purità del Vecchio Testamento concernenti le donne mestruate e le puerpere; il versamento di sangue può inoltre, in alcuni casi, compromettere la sacertà dei luoghi di culto. In altra prospettiva si colloca, inoltre, la celebrazione del sangue glorioso di Cristo con le ripercussioni giuridiche che da essa derivano: dalle liturgie che evocano la Passione riproducendola sulla carne umana al culto delle reliquie del sangue di Gesù o dei martiri canonizzati, ai miracoli del sangue. Seguire le dinamiche evolutive della disciplina giuridica dettata nel corso del tempo in relazione a questo elemento nei suoi vari aspetti all’interno dell’ordinamento giuridico della Chiesa - un elemento apparentemente distante dalle logiche che reggono l’universo del diritto - permette di esplorare itinerari suggestivi che fanno riflettere sulle matrici dell’Occidente: un Occidente che reca ancora nitide le tracce di un passato in cui il sangue ha svolto un ruolo di primo piano.

G. Boni, A. Zanotti (2009). Sangue e diritto nella Chiesa. Contributo ad una lettura dell'Occidente cristiano. BOLOGNA : Il Mulino.

Sangue e diritto nella Chiesa. Contributo ad una lettura dell'Occidente cristiano

BONI, GERALDINA;ZANOTTI, ANDREA
2009

Abstract

Il volume affronta il tema della regolamentazione del sangue nell’ordinamento giuridico della Chiesa cattolica. Tale elemento, infatti, riveste un’importanza capitale in tutti i sistemi normativi riconducibili alle religioni del Libro, quindi al cristianesimo e soprattutto al cattolicesimo. Tenendo conto soprattutto degli apporti della teologia e della liturgia, ma anche delle scienze antropologiche e sociologiche, il libro affronta l’esame della disciplina che il sangue ha ricevuto in passato e oggi riceve in numerosi settori dell’esperienza giuridica canonica, settori molteplici e tra loro lontani, eppure collegati da un filo rosso. Si analizza, così, il tema del sangue eucaristico, specie nella differente considerazione che ad esso è stata riservata nella Chiesa orientale ed in quella occidentale, con conseguente divaricazione della normativa al riguardo. Si perlustrano i molteplici precetti che sono scaturiti e discendono attualmente dalla massima “Ecclesia abhorret a sanguine”: dal rifiuto della violenza e della guerra alle prescrizioni di non contaminarsi col sangue che investono in particolare gli ordinati "in sacris", i quali dunque, ad esempio, non possono essere implicati in verdetti di morte (con quanto ciò comporta sull’operato dei tribunali ecclesiastici, come quelli inquisitoriali), nell’esercizio della medicina, nella pratica della caccia. La Chiesa ha inoltre normato ampiamente la materia dei divieti basati sul sangue, dagli ostacoli al conferimento degli ordini sacri agli impedimenti matrimoniali: oggi, in quest’ultimo settore, gli straordinari sviluppi della procreazione artificiale creano inediti problemi al diritto canonico che stenta a riconoscere un’immediata discendenza di sangue. Anche talune prescrizioni alimentari vigenti nel contesto del diritto canonico traggono in qualche modo origine dal divieto biblico di ingerire sangue; come, del pari, certe forme di esclusione della figura femminile dalla “gestione del sacro” affondano le radici nelle leggi di purità del Vecchio Testamento concernenti le donne mestruate e le puerpere; il versamento di sangue può inoltre, in alcuni casi, compromettere la sacertà dei luoghi di culto. In altra prospettiva si colloca, inoltre, la celebrazione del sangue glorioso di Cristo con le ripercussioni giuridiche che da essa derivano: dalle liturgie che evocano la Passione riproducendola sulla carne umana al culto delle reliquie del sangue di Gesù o dei martiri canonizzati, ai miracoli del sangue. Seguire le dinamiche evolutive della disciplina giuridica dettata nel corso del tempo in relazione a questo elemento nei suoi vari aspetti all’interno dell’ordinamento giuridico della Chiesa - un elemento apparentemente distante dalle logiche che reggono l’universo del diritto - permette di esplorare itinerari suggestivi che fanno riflettere sulle matrici dell’Occidente: un Occidente che reca ancora nitide le tracce di un passato in cui il sangue ha svolto un ruolo di primo piano.
2009
351
9788815131744
G. Boni, A. Zanotti (2009). Sangue e diritto nella Chiesa. Contributo ad una lettura dell'Occidente cristiano. BOLOGNA : Il Mulino.
G. Boni; A. Zanotti
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