1954. Il 3 gennaio, con le cerimonie d’inaugurazione in diretta dagli studi di Milano, e poi dai trasmettitori di Torino Eremo e di Roma Monte Mario, comincia ufficialmente il percorso della televisione italiana. Niente sarà più lo stesso. 1956. La Rai inizia a trasmettere Lascia o raddoppia?. I bar si affollano, le strade si svuotano: tutti i televisori d’Italia il giovedì sera si accendono per godere del primo vero e unico mito dei telespettatori. 1983. Il monopolio Rai è intaccato dall’avvento dei canali commerciali. Il tubo catodico trasmette a ogni ora del giorno e della notte, il telefono di Raffaella squilla in diretta, di lunedì fuori dalle scuole risuonano le battute di Drive in. 2000. L’occhio del Grande Fratello esalta compiaciuto il voyeurismo e la voglia di essere spiati degli italiani. 2018. Sempre più occhi si spostano dai teleschermi ai monitor dei computer. Ballando con le stelle non emette che lievi baluginii, a rifulgere sono le serie di Netflix. Aldo Grasso conduce il lettore-spettatore di ieri e di oggi con mano sicura e trascinante attraverso le vicende del più grande medium di informazione e intrattenimento che l’Italia abbia mai conosciuto per raccontare il nostro, come direbbe Renzo Arbore, «nuovo focolare». I protagonisti di Storia critica della televisione italiana sono i programmi – telegiornali, varietà, eventi sportivi, fiction, talk show, reality – e con essi gli italiani che li hanno visti, li hanno commentati, li hanno vissuti. Il risultato è un libro che, insieme alla storia della televisione, racconta settant’anni di storia del nostro paese, settant’anni di noi.
Grasso, A., Barra, L., Penati, C. (2019). Storia critica della televisione italiana. Tomo primo: 1954-1979. Tomo secondo: 1980-1999. Tomo terzo: 2000-2018.. Milano : Il Saggiatore.
Storia critica della televisione italiana. Tomo primo: 1954-1979. Tomo secondo: 1980-1999. Tomo terzo: 2000-2018.
Barra, Luca;Penati, Cecilia
2019
Abstract
1954. Il 3 gennaio, con le cerimonie d’inaugurazione in diretta dagli studi di Milano, e poi dai trasmettitori di Torino Eremo e di Roma Monte Mario, comincia ufficialmente il percorso della televisione italiana. Niente sarà più lo stesso. 1956. La Rai inizia a trasmettere Lascia o raddoppia?. I bar si affollano, le strade si svuotano: tutti i televisori d’Italia il giovedì sera si accendono per godere del primo vero e unico mito dei telespettatori. 1983. Il monopolio Rai è intaccato dall’avvento dei canali commerciali. Il tubo catodico trasmette a ogni ora del giorno e della notte, il telefono di Raffaella squilla in diretta, di lunedì fuori dalle scuole risuonano le battute di Drive in. 2000. L’occhio del Grande Fratello esalta compiaciuto il voyeurismo e la voglia di essere spiati degli italiani. 2018. Sempre più occhi si spostano dai teleschermi ai monitor dei computer. Ballando con le stelle non emette che lievi baluginii, a rifulgere sono le serie di Netflix. Aldo Grasso conduce il lettore-spettatore di ieri e di oggi con mano sicura e trascinante attraverso le vicende del più grande medium di informazione e intrattenimento che l’Italia abbia mai conosciuto per raccontare il nostro, come direbbe Renzo Arbore, «nuovo focolare». I protagonisti di Storia critica della televisione italiana sono i programmi – telegiornali, varietà, eventi sportivi, fiction, talk show, reality – e con essi gli italiani che li hanno visti, li hanno commentati, li hanno vissuti. Il risultato è un libro che, insieme alla storia della televisione, racconta settant’anni di storia del nostro paese, settant’anni di noi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.