The Twenty Years' Crisis , che compare per la prima volta in lingua italiana a settant'anni dalla sua uscita nel 1939 , è una delle opere più conosciute e controverse di Edward H. Carr. Da molti è considerata un“classico” del pensiero politico del Novecento: il primo tentativo di dare un fondamento teorico e scientifico allo studio della politica internazionale. Ancora oggi la critica all'idealismo politico-giuridico avanzata nelle pagine del libro viene giudicata dagli studiosi una pietra miliare della tradizione del realismo politico, della quale Carr , insieme a Reinhold Niebuhr e Hans J. Morgenthau , è stato uno dei fondatori. Ed è questa una delle ragioni della sua duratura fortuna tra gli studiosi e della sua attuale diffusione nelle università di mezzo mondo. Altri la considerano invece un testo di propaganda politica. La critica al wilsonismo e all'equilibrio politico-diplomatico nato a Versailles e garantito dalla Società delle Nazioni, che rappresenta il cuore del libro, è stata letta come una giustificazione della politica di“accomodamento” e “conciliazione” perseguita dalla Gran Bretagna nei confronti della Germania hitleriana e drammaticamente smentita dallo scoppio della Seconda guerra mondiale. Il saggio si propone dunque di presentare e discutere la ricezione del libro di Carr tra i critici coevi considerando altresì la perdurante attenzione che 'Utopia e realtà' ha ricevuto fino ai tempi nostri tra gli studiosi.

M. Chiaruzzi (2009). Un Machiavelli senza virtù? La ricezione di Carr tra i critici coevi. SOVERIA MANNELLI : Rubbettino.

Un Machiavelli senza virtù? La ricezione di Carr tra i critici coevi

CHIARUZZI, MICHELE
2009

Abstract

The Twenty Years' Crisis , che compare per la prima volta in lingua italiana a settant'anni dalla sua uscita nel 1939 , è una delle opere più conosciute e controverse di Edward H. Carr. Da molti è considerata un“classico” del pensiero politico del Novecento: il primo tentativo di dare un fondamento teorico e scientifico allo studio della politica internazionale. Ancora oggi la critica all'idealismo politico-giuridico avanzata nelle pagine del libro viene giudicata dagli studiosi una pietra miliare della tradizione del realismo politico, della quale Carr , insieme a Reinhold Niebuhr e Hans J. Morgenthau , è stato uno dei fondatori. Ed è questa una delle ragioni della sua duratura fortuna tra gli studiosi e della sua attuale diffusione nelle università di mezzo mondo. Altri la considerano invece un testo di propaganda politica. La critica al wilsonismo e all'equilibrio politico-diplomatico nato a Versailles e garantito dalla Società delle Nazioni, che rappresenta il cuore del libro, è stata letta come una giustificazione della politica di“accomodamento” e “conciliazione” perseguita dalla Gran Bretagna nei confronti della Germania hitleriana e drammaticamente smentita dallo scoppio della Seconda guerra mondiale. Il saggio si propone dunque di presentare e discutere la ricezione del libro di Carr tra i critici coevi considerando altresì la perdurante attenzione che 'Utopia e realtà' ha ricevuto fino ai tempi nostri tra gli studiosi.
2009
Utopia e realtà.
319
351
M. Chiaruzzi (2009). Un Machiavelli senza virtù? La ricezione di Carr tra i critici coevi. SOVERIA MANNELLI : Rubbettino.
M. Chiaruzzi
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/70237
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact