Lo studio segue le fluttuazioni confessionali del maggior letterato della Repubblica delle Province Unite nel Seicento, Joost van den Vondel, la cui lunga vita attraversa quasi tutto il secolo, permettendo di illuminare i diversi ambienti socioculturali in cui il poeta di volta in volta si inserì sia all’interno dei confini – a loro volta fluidi e in trasformazione – della nuova compagine statuale sia al loro esterno, nonché di studiare i modelli letterari transnazionali a cui si ispirò. Tali modelli vennero da lui assorbiti per mezzo di un’intensa, ininterrotta pratica di traduzione e di riflessione sul proprio ruolo di mediatore interculturale in una società in cui la traduzione – orale e scritta, spontanea e altamente codificata – era una pratica sociale onnipervasiva nella vita di ogni giorno dei suoi abitanti: nei porti e nei quartieri ad alto tasso di immigrazione, nei cantieri, al mercato e alla Borsa, tra mercanti, giuristi e notai, alla corte altamente francesizzata dell’Aia e ovviamente nelle lettere e a teatro, quello di Amsterdam.
Prandoni, M. (2019). Joost van den Vondel (Cologne 1587 Amsterdam 1679) as Writer/Translator: Literacy in Transit. New York-London-Oxford-New Delhi-Sydney : Bloomsbury.
Joost van den Vondel (Cologne 1587 Amsterdam 1679) as Writer/Translator: Literacy in Transit
Prandoni, Marco
2019
Abstract
Lo studio segue le fluttuazioni confessionali del maggior letterato della Repubblica delle Province Unite nel Seicento, Joost van den Vondel, la cui lunga vita attraversa quasi tutto il secolo, permettendo di illuminare i diversi ambienti socioculturali in cui il poeta di volta in volta si inserì sia all’interno dei confini – a loro volta fluidi e in trasformazione – della nuova compagine statuale sia al loro esterno, nonché di studiare i modelli letterari transnazionali a cui si ispirò. Tali modelli vennero da lui assorbiti per mezzo di un’intensa, ininterrotta pratica di traduzione e di riflessione sul proprio ruolo di mediatore interculturale in una società in cui la traduzione – orale e scritta, spontanea e altamente codificata – era una pratica sociale onnipervasiva nella vita di ogni giorno dei suoi abitanti: nei porti e nei quartieri ad alto tasso di immigrazione, nei cantieri, al mercato e alla Borsa, tra mercanti, giuristi e notai, alla corte altamente francesizzata dell’Aia e ovviamente nelle lettere e a teatro, quello di Amsterdam.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.