Il volume guarda alla professionalità degli educatori dei Nidi sullo sfondo del contesto sociale attuale, che segnala nuovi bisogni e pone nuove domande educative. I nuovi scenari e i processi turbolenti, cui il mondo adulto e quello infantile sono sottoposti, fanno sì che gli educatori si trovino a dover ripensare i bisogni dei bambini oggi, a interrogarsi sulle modalità di comunicazione più adeguate alla loro funzione educativa. Si tratta di compiti complessi, che si nutrono della capacità professionale di educatori/trici ma che necessitano del sostegno di figure quali il coordinatore pedagogico e, soprattutto, di politiche sociali adeguatamente predisposte. Il testo propone contributi di taglio pedagogico, a partire da diverse angolature: nella prima parte fornisce chiavi di lettura ed individua prospettive di sviluppo per le potenzialità dei bambini, soffermandosi su temi quali l’empatia, la corporeità, la diffusa presenza del mezzo televisivo nella vita dei bambini e di un universo multiculturale nella nostra quotidianità, ed entra nel merito della complessità della formazione degli educatori dei Nidi. I contributi riuniti nella seconda parte richiamano l’attenzione sui protagonisti del processo educativo al Nido: bambini, educatori, genitori, coordinatori pedagogici, sono posti costantemente in relazione tra loro e con il contesto (relazionale sì, ma anche organizzativo, tecnico politico e legislativo) in cui la loro esperienza prende corpo. L’obiettivo condiviso dai diversi autori è il prospettare orientamenti metodologici, linee operative, esperienze, utili ad orientare le pratiche personale educativo, e delle èquipe, del verso prospettive di qualità.
A. Gigli (2005). Svelare l’implicito: il gruppo di lavoro come luogo di pratiche riflessive. MILANO : Guerini.
Svelare l’implicito: il gruppo di lavoro come luogo di pratiche riflessive
GIGLI, ALESSANDRA
2005
Abstract
Il volume guarda alla professionalità degli educatori dei Nidi sullo sfondo del contesto sociale attuale, che segnala nuovi bisogni e pone nuove domande educative. I nuovi scenari e i processi turbolenti, cui il mondo adulto e quello infantile sono sottoposti, fanno sì che gli educatori si trovino a dover ripensare i bisogni dei bambini oggi, a interrogarsi sulle modalità di comunicazione più adeguate alla loro funzione educativa. Si tratta di compiti complessi, che si nutrono della capacità professionale di educatori/trici ma che necessitano del sostegno di figure quali il coordinatore pedagogico e, soprattutto, di politiche sociali adeguatamente predisposte. Il testo propone contributi di taglio pedagogico, a partire da diverse angolature: nella prima parte fornisce chiavi di lettura ed individua prospettive di sviluppo per le potenzialità dei bambini, soffermandosi su temi quali l’empatia, la corporeità, la diffusa presenza del mezzo televisivo nella vita dei bambini e di un universo multiculturale nella nostra quotidianità, ed entra nel merito della complessità della formazione degli educatori dei Nidi. I contributi riuniti nella seconda parte richiamano l’attenzione sui protagonisti del processo educativo al Nido: bambini, educatori, genitori, coordinatori pedagogici, sono posti costantemente in relazione tra loro e con il contesto (relazionale sì, ma anche organizzativo, tecnico politico e legislativo) in cui la loro esperienza prende corpo. L’obiettivo condiviso dai diversi autori è il prospettare orientamenti metodologici, linee operative, esperienze, utili ad orientare le pratiche personale educativo, e delle èquipe, del verso prospettive di qualità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.