Nelle classificazioni tipologiche correnti, il cinese è considerato una lingua isolante, vale a dire una lingua in cui la nozione di morfema e la nozione di parola tendono a coincidere, dove non vi sono morfemi legati come suffissi, prefissi o marche flessive, in altre parole una lingua con morfologia estremamente ridotta, se non del tutto assente. Shuobuchulai, la formazione delle parole in cinese intende mettere radicalmente in discussione questo assunto erroneo mostrando la complessità della morfologia del cinese e la varietà di strategie di formazione di parola in questa lingua. Lo studio della morfologia del cinese a partire dai neologismi è la scelta metodologica adottata in questo volume. Tradizionalmente, negli studi sulla formazione delle parole ve-nivano prese in considerazione tutte le parole, anche quelle lessicalizzate e con una lunga storia alle spalle. Di conseguenza, le parole analizzate spesso mostravano idiosincrasie di ogni tipo che non tenevano conto dell’evoluzione nella formazione di parola in una data lingua. Questo è successo anche per il cinese, dove sono state analizzate forme tradizionali insieme a neologismi (cfr. Huang 1998 e Packard 2000, tra gli altri). Nell’ultimo decennio è prevalsa invece la tendenza a usare i neologismi come dati fondamentali negli studi sulla formazione di parola (si veda ad esempio Plag 2003). Pertanto, in tutti i capitoli di questo volume presentiamo i processi di formazione di parola basandoci prevalentemente su neologismi. Il corpus di parole nuove a cui abbiamo attinto consiste di 1077 neologismi presentati come sezione separata in The Contemporary Chinese Dictionary (2002). Inoltre, una fonte di neologismi recentissimi, usati per la no-stra analisi, è la rubrica Buzzwords del giornale Shanghai Daily, consultata per un anno dal giugno 2006 al maggio 2007. Dal momento che attinge a un ricco corpus di neologismi, questo volume ha quindi anche una forte valenza empirica. Il volume affronta il concetto di parola e le sue articolazioni (morfema, sillaba, semiparola, parola, categoria lessicale) e mostra quanto difficile e complesso sia trovare equivalenti in cinese per alcune nozioni proprie della linguistica occidentale, dal momento che lingue diverse non sono sempre analizzabili con lo stesso apparato teorico. Il quadro che ne emerge, tuttavia, non è affatto quello di un’irriducibilità del cinese: benché dotato di caratteristiche proprie e particolari, il cinese esibisce una ricca morfologia, che nel volume viene sempre messa a confronto con fenomeni corrispondenti (in tutto o in parte) nelle lingue più conosciute. Al centro della morfologia del cinese vi è la composizione, il fenomeno di formazione di parola più produttivo in questa lingua. Secondo studi recenti, le parole composte costituiscono addirittura l’80% del totale delle parole in cinese (Xing 2006). Le più recenti teorie sulla formazione di parola e in particolare sulla composizione rendono possibile presentare un quadro nuovo, completo e approfondito della formazione dei composti del cinese. D’altro canto, proprio l’analisi dei composti del cinese rende possibile affinare alcune ipotesi delle teorie morfologiche esistenti, metterne in discussione altre e gettare nuova luce su alcuni nodi teorici nella formazione di parole. Di conseguenza, le riflessioni contenute in questo libro finiscono per toccare anche alcuni punti relativi alla morfologia in generale e agli universali del linguaggio. Il libro descrive – in alcuni casi per la prima volta – anche una serie di altre peculiari stra-tegie di formazione di parola, legate alle caratteristiche di questa lingua: i metacomposti, ovvero composti formati da costituenti che rappresentano forme troncate di composti soggiacenti; i neologismi monosillabici nati come costituenti di metacomposti; i neologismi monosillabici formati attraverso la rianalisi in morfemi di sillabe costituenti di prestiti, calchi o forme ibride. Questi processi di formazione di n...
A. Ceccagno, B. Basciano (2009). Shuobuchulai, La formazione delle parole in cinese. BOLOGNA : Serendipità.
Shuobuchulai, La formazione delle parole in cinese
CECCAGNO, ANTONELLA;
2009
Abstract
Nelle classificazioni tipologiche correnti, il cinese è considerato una lingua isolante, vale a dire una lingua in cui la nozione di morfema e la nozione di parola tendono a coincidere, dove non vi sono morfemi legati come suffissi, prefissi o marche flessive, in altre parole una lingua con morfologia estremamente ridotta, se non del tutto assente. Shuobuchulai, la formazione delle parole in cinese intende mettere radicalmente in discussione questo assunto erroneo mostrando la complessità della morfologia del cinese e la varietà di strategie di formazione di parola in questa lingua. Lo studio della morfologia del cinese a partire dai neologismi è la scelta metodologica adottata in questo volume. Tradizionalmente, negli studi sulla formazione delle parole ve-nivano prese in considerazione tutte le parole, anche quelle lessicalizzate e con una lunga storia alle spalle. Di conseguenza, le parole analizzate spesso mostravano idiosincrasie di ogni tipo che non tenevano conto dell’evoluzione nella formazione di parola in una data lingua. Questo è successo anche per il cinese, dove sono state analizzate forme tradizionali insieme a neologismi (cfr. Huang 1998 e Packard 2000, tra gli altri). Nell’ultimo decennio è prevalsa invece la tendenza a usare i neologismi come dati fondamentali negli studi sulla formazione di parola (si veda ad esempio Plag 2003). Pertanto, in tutti i capitoli di questo volume presentiamo i processi di formazione di parola basandoci prevalentemente su neologismi. Il corpus di parole nuove a cui abbiamo attinto consiste di 1077 neologismi presentati come sezione separata in The Contemporary Chinese Dictionary (2002). Inoltre, una fonte di neologismi recentissimi, usati per la no-stra analisi, è la rubrica Buzzwords del giornale Shanghai Daily, consultata per un anno dal giugno 2006 al maggio 2007. Dal momento che attinge a un ricco corpus di neologismi, questo volume ha quindi anche una forte valenza empirica. Il volume affronta il concetto di parola e le sue articolazioni (morfema, sillaba, semiparola, parola, categoria lessicale) e mostra quanto difficile e complesso sia trovare equivalenti in cinese per alcune nozioni proprie della linguistica occidentale, dal momento che lingue diverse non sono sempre analizzabili con lo stesso apparato teorico. Il quadro che ne emerge, tuttavia, non è affatto quello di un’irriducibilità del cinese: benché dotato di caratteristiche proprie e particolari, il cinese esibisce una ricca morfologia, che nel volume viene sempre messa a confronto con fenomeni corrispondenti (in tutto o in parte) nelle lingue più conosciute. Al centro della morfologia del cinese vi è la composizione, il fenomeno di formazione di parola più produttivo in questa lingua. Secondo studi recenti, le parole composte costituiscono addirittura l’80% del totale delle parole in cinese (Xing 2006). Le più recenti teorie sulla formazione di parola e in particolare sulla composizione rendono possibile presentare un quadro nuovo, completo e approfondito della formazione dei composti del cinese. D’altro canto, proprio l’analisi dei composti del cinese rende possibile affinare alcune ipotesi delle teorie morfologiche esistenti, metterne in discussione altre e gettare nuova luce su alcuni nodi teorici nella formazione di parole. Di conseguenza, le riflessioni contenute in questo libro finiscono per toccare anche alcuni punti relativi alla morfologia in generale e agli universali del linguaggio. Il libro descrive – in alcuni casi per la prima volta – anche una serie di altre peculiari stra-tegie di formazione di parola, legate alle caratteristiche di questa lingua: i metacomposti, ovvero composti formati da costituenti che rappresentano forme troncate di composti soggiacenti; i neologismi monosillabici nati come costituenti di metacomposti; i neologismi monosillabici formati attraverso la rianalisi in morfemi di sillabe costituenti di prestiti, calchi o forme ibride. Questi processi di formazione di n...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.