È anzitutto con la voce dei suoi miti – miti di dèi ed eroi – che la civiltà greca antica parla a Friedrich Nietzsche e a Walter F. Otto; ed è per mezzo dell’ampiezza del domandare filosofico che entrambi i filologi intendono guadagnare una consona via d’accesso all’esperienza ellenica, cogliendola al di fuori di strutture teorico-concettuali che non le appartengono. Lungi dall’essere confinato nell’ambito letterario e retorico, il mito viene incontrato – insieme al culto – in tutta la sua forza creativa, secondo un’indagine ove, in vari modi e momenti, filosofia, filologia, scienza della religione, antropologia culturale ed etnologia si intrecciano in un complesso ordito.
Un retaggio romantico persiste nel discorso di ambedue gli autori: se da una parte Nietzsche lo porta al collasso facendo emergere il fondamento dionisiaco dell’esistere nei termini di un’affermazione incondizionata del divenire e della volontà, dall’altra Otto ne riabilita la centralità assegnata alla religione quale momento chiave dell’esistenza e della storia, ma marginalizzando la dimensione «mistico-misterica». Egli, così, rielabora in modo incisivo il classicismo tedesco e può riconoscere nelle figure divine dei greci le forme originarie di un essere che si dischiude nella ricca polimorfia della natura e del mondo della vita.

La presenza degli dèi. Filosofia e mito in Friedrich Nietzsche e Walter F. Otto tra verità e bellezza

Francesco Cattaneo
2019

Abstract

È anzitutto con la voce dei suoi miti – miti di dèi ed eroi – che la civiltà greca antica parla a Friedrich Nietzsche e a Walter F. Otto; ed è per mezzo dell’ampiezza del domandare filosofico che entrambi i filologi intendono guadagnare una consona via d’accesso all’esperienza ellenica, cogliendola al di fuori di strutture teorico-concettuali che non le appartengono. Lungi dall’essere confinato nell’ambito letterario e retorico, il mito viene incontrato – insieme al culto – in tutta la sua forza creativa, secondo un’indagine ove, in vari modi e momenti, filosofia, filologia, scienza della religione, antropologia culturale ed etnologia si intrecciano in un complesso ordito.
Un retaggio romantico persiste nel discorso di ambedue gli autori: se da una parte Nietzsche lo porta al collasso facendo emergere il fondamento dionisiaco dell’esistere nei termini di un’affermazione incondizionata del divenire e della volontà, dall’altra Otto ne riabilita la centralità assegnata alla religione quale momento chiave dell’esistenza e della storia, ma marginalizzando la dimensione «mistico-misterica». Egli, così, rielabora in modo incisivo il classicismo tedesco e può riconoscere nelle figure divine dei greci le forme originarie di un essere che si dischiude nella ricca polimorfia della natura e del mondo della vita.
2019
274
9788893142021
Francesco Cattaneo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/690304
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