L’articolo analizza il diverso rapporto che lega le traduzioni e le ritraduzioni francesi di due opere sacre aretiniane: una rivisitazione dei Vangeli (Humanità di Cristo, Lione 1539 / Troyes 1604) e una parafrasi dei salmi penitenziali (Sette salmi, Lione 1540 / Parigi 1605). L’obiettivo di ritracciare i percorsi alternativi intrapresi dai due testi aretiniani dopo la partenza comune non poteva però non essere accompagnato dal tentativo di stabilire i rapporti che intercorrono tra le versioni francesi e il testo di partenza italiano, che in entrambi i casi aveva avuto diritto a più di un’edizione prima di varcare le Alpi. Avevo già avuto modo di dimostrare come, contrariamente a quanto la critica aveva a lungo affermato – I pregiudizi sono duri a morire, era appunto il titolo del mio saggio –, la traduzione dell’Humanita di Christo ad opera del Larivey non costituisse solo una versione aggiornata dal punto di vista stilistico di quella del Vauzelles. Allo stesso modo, lo studio delle due traduzioni e della trasmissione del testo italiano ha mostrato ora che anche Rosset ha lavorato indipendentemente dal suo predecessore, utilizzando addirittura come testo di partenza una diversa edizione. Quello che ha rivelato poi l’analisi delle diverse versioni francesi delle riscritture sacre aretiniane è, in estrema sintesi, come all’interno di un contesto profondamente mutato rispetto a quello in cui si erano trovati a operare i loro predecessori e a fronte di testi che ormai scottano, i traduttori della nuova generazione, che vive ormai de sa plume, cerchino di neutralizzare il potenziale pericolo prendendo due vie alternative: c’è chi, come Larivey, sceglie il cammino piu tradizionale ricorrendo all’autocensura preventiva, e chi, come Rosset, decide invece di sfruttare per quanto possibile gli elementi finzionali del testo di partenza, serviti fino a quel momento come strumento di veicolazione di istanze extraletterarie.
bruna conconi (2019). Le riscritture aretiniane del testo sacro nella Francia del XVI e XVII secolo: traduzioni e ritraduzioni. Padova : libreriauniversitaria.it edizioni.
Le riscritture aretiniane del testo sacro nella Francia del XVI e XVII secolo: traduzioni e ritraduzioni
bruna conconi
2019
Abstract
L’articolo analizza il diverso rapporto che lega le traduzioni e le ritraduzioni francesi di due opere sacre aretiniane: una rivisitazione dei Vangeli (Humanità di Cristo, Lione 1539 / Troyes 1604) e una parafrasi dei salmi penitenziali (Sette salmi, Lione 1540 / Parigi 1605). L’obiettivo di ritracciare i percorsi alternativi intrapresi dai due testi aretiniani dopo la partenza comune non poteva però non essere accompagnato dal tentativo di stabilire i rapporti che intercorrono tra le versioni francesi e il testo di partenza italiano, che in entrambi i casi aveva avuto diritto a più di un’edizione prima di varcare le Alpi. Avevo già avuto modo di dimostrare come, contrariamente a quanto la critica aveva a lungo affermato – I pregiudizi sono duri a morire, era appunto il titolo del mio saggio –, la traduzione dell’Humanita di Christo ad opera del Larivey non costituisse solo una versione aggiornata dal punto di vista stilistico di quella del Vauzelles. Allo stesso modo, lo studio delle due traduzioni e della trasmissione del testo italiano ha mostrato ora che anche Rosset ha lavorato indipendentemente dal suo predecessore, utilizzando addirittura come testo di partenza una diversa edizione. Quello che ha rivelato poi l’analisi delle diverse versioni francesi delle riscritture sacre aretiniane è, in estrema sintesi, come all’interno di un contesto profondamente mutato rispetto a quello in cui si erano trovati a operare i loro predecessori e a fronte di testi che ormai scottano, i traduttori della nuova generazione, che vive ormai de sa plume, cerchino di neutralizzare il potenziale pericolo prendendo due vie alternative: c’è chi, come Larivey, sceglie il cammino piu tradizionale ricorrendo all’autocensura preventiva, e chi, come Rosset, decide invece di sfruttare per quanto possibile gli elementi finzionali del testo di partenza, serviti fino a quel momento come strumento di veicolazione di istanze extraletterarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.