Learning Object: IL COMPORTAMENTISMO Il comportamentismo è stato il movimento psicologico che ha caratterizzato la ricerca psicologica dagli anni ’20 agli anni ’60 soprattutto negli Stati Uniti. L’assunto generale di questa scuola psicologica è quello di sostenere la possibilità di raggiungere la spiegazione dei fenomeni psichici a condizione di eliminare ogni riferimento a concetti non suscettibili di verifica sperimentale (costruire una psicologia “senz’anima”); il comportamento umano, alla stregua di quello animale, è dato da catene causali di stimoli e risposte, considerate le unità minimali del comportamento. Il Comportamentismo si caratterizza per un orientamento della psicologia in senso naturalistico riportando lo studio dello psichismo umano nell’ambito più generale dello psichismo animale. Quello che è cruciale ai fini della ricerca psicologica è lo studio del comportamento attraverso i dati sperimentali suscettibili di misurazione, lasciando fuori il mondo simbolico, intenzionale, mentale. L’indagine scientifica deve essere concentrata sul mondo degli osservabili come accade per tutte le altre discipline scientifiche. L’ambito di ricerca maggiormente sviluppato dai comportamentisti è stato lo studio dell’apprendimento. La posizione comportamentista sul sistema nervoso è esemplificata dall’analogia del cervello con una “scatola nera” (black box) dentro la quale entrano gli stimoli e dalla quale escono le risposte, senza però che si possa accedere ai meccanismi interni. Lo sviluppo dell’uomo è prodotto solamente dalle modificazioni prodotte dall’interazione con l’ambiente (concetto della “tabula rasa”). La natura dei comportamenti umani non è predeterminata da fattori ereditari innati ma tutto lo sviluppo cognitivo è il risultato della modulazione che l’esperienza produce nei comportamenti. Così tutto passa attraverso l’apprendimento ovvero attraverso catene di associazioni stimolo –risposta che valgono sia per gli apprendimenti semplici che per quelli più complessi come ad esempio l’apprendimento del linguaggio o l’apprendimento di complessi comportamenti sociali. In questo modo si apre una reale possibilità da parte degli psicologi di intervenire in molti settori: in campo educativo con l’istruzione programmata, in campo istituzionale con la ottimizzazione dei metodi di punizione e di recupero sociale, in campo clinico con l’applicazione delle tecniche di condizionamento per modificare comportamenti psicopatologici. Obiettivi: comprendere come l’ambiente interviene sui processi di apprendimento Bibliografia di approfondimento: Mecacci L. (1992). Storia della psicologia del novecento. Roma-Bari, Laterza. Legrenzi P. (a cura di) (1980). Storia della psicologia. Bologna, Il Mulino. Meazzini P. (a cura di) (1976). J.B. Watson. Antologia degli scritti. Bologna, Il Mulino.

M. Occhionero, P. Cicogna (2008). Psicologia Generale. Storia della psicologia scientifica..

Psicologia Generale. Storia della psicologia scientifica.

OCCHIONERO, MIRANDA;CICOGNA, PIERA CARLA
2008

Abstract

Learning Object: IL COMPORTAMENTISMO Il comportamentismo è stato il movimento psicologico che ha caratterizzato la ricerca psicologica dagli anni ’20 agli anni ’60 soprattutto negli Stati Uniti. L’assunto generale di questa scuola psicologica è quello di sostenere la possibilità di raggiungere la spiegazione dei fenomeni psichici a condizione di eliminare ogni riferimento a concetti non suscettibili di verifica sperimentale (costruire una psicologia “senz’anima”); il comportamento umano, alla stregua di quello animale, è dato da catene causali di stimoli e risposte, considerate le unità minimali del comportamento. Il Comportamentismo si caratterizza per un orientamento della psicologia in senso naturalistico riportando lo studio dello psichismo umano nell’ambito più generale dello psichismo animale. Quello che è cruciale ai fini della ricerca psicologica è lo studio del comportamento attraverso i dati sperimentali suscettibili di misurazione, lasciando fuori il mondo simbolico, intenzionale, mentale. L’indagine scientifica deve essere concentrata sul mondo degli osservabili come accade per tutte le altre discipline scientifiche. L’ambito di ricerca maggiormente sviluppato dai comportamentisti è stato lo studio dell’apprendimento. La posizione comportamentista sul sistema nervoso è esemplificata dall’analogia del cervello con una “scatola nera” (black box) dentro la quale entrano gli stimoli e dalla quale escono le risposte, senza però che si possa accedere ai meccanismi interni. Lo sviluppo dell’uomo è prodotto solamente dalle modificazioni prodotte dall’interazione con l’ambiente (concetto della “tabula rasa”). La natura dei comportamenti umani non è predeterminata da fattori ereditari innati ma tutto lo sviluppo cognitivo è il risultato della modulazione che l’esperienza produce nei comportamenti. Così tutto passa attraverso l’apprendimento ovvero attraverso catene di associazioni stimolo –risposta che valgono sia per gli apprendimenti semplici che per quelli più complessi come ad esempio l’apprendimento del linguaggio o l’apprendimento di complessi comportamenti sociali. In questo modo si apre una reale possibilità da parte degli psicologi di intervenire in molti settori: in campo educativo con l’istruzione programmata, in campo istituzionale con la ottimizzazione dei metodi di punizione e di recupero sociale, in campo clinico con l’applicazione delle tecniche di condizionamento per modificare comportamenti psicopatologici. Obiettivi: comprendere come l’ambiente interviene sui processi di apprendimento Bibliografia di approfondimento: Mecacci L. (1992). Storia della psicologia del novecento. Roma-Bari, Laterza. Legrenzi P. (a cura di) (1980). Storia della psicologia. Bologna, Il Mulino. Meazzini P. (a cura di) (1976). J.B. Watson. Antologia degli scritti. Bologna, Il Mulino.
2008
M. Occhionero, P. Cicogna (2008). Psicologia Generale. Storia della psicologia scientifica..
M. Occhionero; P. Cicogna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/68926
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