Le due aree periferiche prese in esame in questo articolo, Salento e Lemnos, si collocano grosso modo alla stessa distanza dalla Grecia continentale, ma questo non significa, ovviamente, che i processi di interazione verificatisi nel corso della tarda età del Bronzo tra queste realtà debbano aver seguito linee di sviluppo affini. Da un lato il differente grado di influenza esercitato dalle civiltà stanziate a ridosso dei cardini del sistema geo-politico del Mediterraneo (regni anatoli- ci, micenei e realtà protourbane dell’Italia meridionale), e dall’altro il condizionamento fisico dei distretti marittimi che ne realizzano i collegamenti, creano, infatti, differenze sostanziali. Le evidenze archeologiche più rappresentative offerte dai due siti, inoltre, sembrerebbero indiziare l’appartenenza a due orizzonti cronologici successivi e distinti. Efestia, integrata nel kòsmos Egeo fin dalla media età del Bronzo, soprattutto in seguito al processo di minoicizzazione di alcune isole del Nord, sembra manifestare una certa congruenza con le realtà della Grecia continentale almeno fino al tracollo della struttura palaziale, quando la presenza micenea sull’isola scompare e viene soppiantata, almeno per ciò che riguarda la produzione materiale, da nuovi apporti di origine tracia o balcanica. L’acme della presenza di materiale miceneo a Roca, invece, viene raggiunta all’indomani del collasso del sistema palaziale, in un contesto di forte fermento economico e sociale che può aver direttamente coinvolto le comunità indigene, in associazione ad altre compagini di provenienza orientale (gruppi fenici e ciprioti), in un processo di conquista di ambiti territoriali e commerciali prima di allora preclusi e probabilmente gestiti di- rettamente dai regni micenei. È questo il momento delle partecipazioni occidentali alla rete dei traffici condotti nell’Egeo e nel Mediterraneo orientale, come attestano i sempre più cospicui ritrovamenti di vasellame (Handmade Burnished Ware e ceramica grigia tornita) e prodotti metallurgici di origine italica.

Uno sguardo dall’esterno. Attività marinare e interazione nelle periferie nord occidentali e nord orientali del mondo egeo durante la tarda età del Bronzo

Francesco Iacono
Writing – Review & Editing
;
2015

Abstract

Le due aree periferiche prese in esame in questo articolo, Salento e Lemnos, si collocano grosso modo alla stessa distanza dalla Grecia continentale, ma questo non significa, ovviamente, che i processi di interazione verificatisi nel corso della tarda età del Bronzo tra queste realtà debbano aver seguito linee di sviluppo affini. Da un lato il differente grado di influenza esercitato dalle civiltà stanziate a ridosso dei cardini del sistema geo-politico del Mediterraneo (regni anatoli- ci, micenei e realtà protourbane dell’Italia meridionale), e dall’altro il condizionamento fisico dei distretti marittimi che ne realizzano i collegamenti, creano, infatti, differenze sostanziali. Le evidenze archeologiche più rappresentative offerte dai due siti, inoltre, sembrerebbero indiziare l’appartenenza a due orizzonti cronologici successivi e distinti. Efestia, integrata nel kòsmos Egeo fin dalla media età del Bronzo, soprattutto in seguito al processo di minoicizzazione di alcune isole del Nord, sembra manifestare una certa congruenza con le realtà della Grecia continentale almeno fino al tracollo della struttura palaziale, quando la presenza micenea sull’isola scompare e viene soppiantata, almeno per ciò che riguarda la produzione materiale, da nuovi apporti di origine tracia o balcanica. L’acme della presenza di materiale miceneo a Roca, invece, viene raggiunta all’indomani del collasso del sistema palaziale, in un contesto di forte fermento economico e sociale che può aver direttamente coinvolto le comunità indigene, in associazione ad altre compagini di provenienza orientale (gruppi fenici e ciprioti), in un processo di conquista di ambiti territoriali e commerciali prima di allora preclusi e probabilmente gestiti di- rettamente dai regni micenei. È questo il momento delle partecipazioni occidentali alla rete dei traffici condotti nell’Egeo e nel Mediterraneo orientale, come attestano i sempre più cospicui ritrovamenti di vasellame (Handmade Burnished Ware e ceramica grigia tornita) e prodotti metallurgici di origine italica.
2015
AKROTHINIA. Contributo di Giovani Ricercatori Italiani agli studi Egei e Ciprioti
45
58
Francesco Iacono, Luigi Coluccia
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