Il piccolo dipinto appartiene alla fase ultima del percorso del grande artista bolognese, quando a causa della drammatica situazione politica europea "esauste le casse dei ricchi", poco più che dei "nonnulla" si avevano a dipingere, nelle parole di Mauro, figlio del Gandolfi, che con il padre condivise quel periodo difficile. Per "nonnulla" il giovane artista intendeva studi di carattere, disegni, opere di piccole dimensioni ma non per questo di minore qualità e frutto di una ricerca approfondita. Il talento batte sempre, anche a contraggenio, e Gaetano Gandolfi fu uno dei maggiori artisti italiani, sino all'ultimo impegnato ad offrire i frutti dell'inesausta ricerca sulle radici della cultura bolognese e sulle novità dei contemporanei, che parimenti guardavano a lui per apprendere: e se al 1796 dipinse le austere e quanto solenni pale d'altare per la chiesa di Budrio, opere di acceso lirismo e fondato classicismo, nel contempo per colti collezionisti dava luogo all'estro più libero della sua arte, eseguendo dipinti come questo, che recupera il modello conosciuto attraverso la stampa di Agostino Carracci di Federico Barocci per l'invenzione, e affidandosi alla sua straordinaria tecnica per realizzare un paesaggio in fiamme di stupefacente prontezza.
Gaetano Gandolfi, Aeneas and his Family Fleeing Troy, c. 1790
Donatella Biagi
2019
Abstract
Il piccolo dipinto appartiene alla fase ultima del percorso del grande artista bolognese, quando a causa della drammatica situazione politica europea "esauste le casse dei ricchi", poco più che dei "nonnulla" si avevano a dipingere, nelle parole di Mauro, figlio del Gandolfi, che con il padre condivise quel periodo difficile. Per "nonnulla" il giovane artista intendeva studi di carattere, disegni, opere di piccole dimensioni ma non per questo di minore qualità e frutto di una ricerca approfondita. Il talento batte sempre, anche a contraggenio, e Gaetano Gandolfi fu uno dei maggiori artisti italiani, sino all'ultimo impegnato ad offrire i frutti dell'inesausta ricerca sulle radici della cultura bolognese e sulle novità dei contemporanei, che parimenti guardavano a lui per apprendere: e se al 1796 dipinse le austere e quanto solenni pale d'altare per la chiesa di Budrio, opere di acceso lirismo e fondato classicismo, nel contempo per colti collezionisti dava luogo all'estro più libero della sua arte, eseguendo dipinti come questo, che recupera il modello conosciuto attraverso la stampa di Agostino Carracci di Federico Barocci per l'invenzione, e affidandosi alla sua straordinaria tecnica per realizzare un paesaggio in fiamme di stupefacente prontezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.