Resi noti in questa sede il disegno preparatorio e il bozzetto per la grande pala che Ubaldo Gandolfi eseguì per la chiesa di Vigorso dei frati minori cappuccini, le due opere mostrano il dispiegarsi del pensiero creativo del grande artista bolognese, attento sempre ad offrire la risposta più convincente in termini di stile e credibilità alle richieste del clero, tanto più per un Ordine per il quale fu attivo in più occasioni, in patria e in provincia. L'attenzione e particolare concentrazione dell'artista alla resa efficace e rispondente al lessico cattolico secondo i termini del nuovo corso imposto dalla metà del secolo da Benedetto XIV alla resa di dipinti verisimili, concreti, si sposa con l'alta sua poetica, a restituire di un'immagine canonica, la Madonna col Figlio e santi, una efficace e modernissima interpretazione, scevra da retorica. Viene sottolineato come il pittore, operando per i cappuccini che nella loro chiesa bolognese di Montecalvario avevano, all'altare maggiore, una magnifica Crocefissione di Guido Reni, sceglie di rendere omaggio al predecessore, mutuando l'immagine di san Francesco dalla pala di Faenza, sempre cappuccina (distrutta), e quella di san Giorgio dal san Procolo della grande tela dei Mendicanti (oggi in Pinacoteca)
Ubaldo Gandolfi, the Virgin and Child Appearing to Saint George and Francis, 1775
Donatella Biagi
2019
Abstract
Resi noti in questa sede il disegno preparatorio e il bozzetto per la grande pala che Ubaldo Gandolfi eseguì per la chiesa di Vigorso dei frati minori cappuccini, le due opere mostrano il dispiegarsi del pensiero creativo del grande artista bolognese, attento sempre ad offrire la risposta più convincente in termini di stile e credibilità alle richieste del clero, tanto più per un Ordine per il quale fu attivo in più occasioni, in patria e in provincia. L'attenzione e particolare concentrazione dell'artista alla resa efficace e rispondente al lessico cattolico secondo i termini del nuovo corso imposto dalla metà del secolo da Benedetto XIV alla resa di dipinti verisimili, concreti, si sposa con l'alta sua poetica, a restituire di un'immagine canonica, la Madonna col Figlio e santi, una efficace e modernissima interpretazione, scevra da retorica. Viene sottolineato come il pittore, operando per i cappuccini che nella loro chiesa bolognese di Montecalvario avevano, all'altare maggiore, una magnifica Crocefissione di Guido Reni, sceglie di rendere omaggio al predecessore, mutuando l'immagine di san Francesco dalla pala di Faenza, sempre cappuccina (distrutta), e quella di san Giorgio dal san Procolo della grande tela dei Mendicanti (oggi in Pinacoteca)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.