Contenitore di forma troncoconica in ceramica comune da cucina (mis.: ø orlo cm 26; h cm 10; ø fondo cm 13), con impasto grossolano e superfici prive di solcature o filettature. L’orlo è indistinto e non sono presenti nel frammento conservato fori di sfiatatoio. L’ansa è posta a ridosso del fondo per consentire un più facile sollevamento del contenitore. Sul disco sono visibili le tracce della sabbiatura per il distacco dal tornio. Sono visibili tragge di annerimento sulla superficie esterna su cui era disposta la brace per la cottura degli alimenti all’interno. Si tratta di un fornetto che veniva posto al di sopra di una ciotola o di un altro recipiente su un focolare per coprirne il contenuto e garantire una lenta cottura delle pietanze. Una tradizione che ha origini protostoriche e che prosegue anche nel corso dell’età moderna nell’Adriatico orientale e in area balcanica. Esemplari simili, ma con variazioni tipologiche significative, sono stati rinvenuti in altri contesti di Reggio, negli scavi del cortile dell’Archivio di Stato, ma anche nel territorio a Campagnola e Savignano sul Panaro, databili all’alto Medioevo, ma prodotti fino al XII e al XIII secolo, con orlo a sezione differente e un diverso trattamento della superficie.
enrico cirelli, bianca maria mancini (2019). Catino-coperchio. Parma : Grafiche Step Editrice.
Catino-coperchio
enrico cirelli
;bianca maria manciniMembro del Collaboration Group
2019
Abstract
Contenitore di forma troncoconica in ceramica comune da cucina (mis.: ø orlo cm 26; h cm 10; ø fondo cm 13), con impasto grossolano e superfici prive di solcature o filettature. L’orlo è indistinto e non sono presenti nel frammento conservato fori di sfiatatoio. L’ansa è posta a ridosso del fondo per consentire un più facile sollevamento del contenitore. Sul disco sono visibili le tracce della sabbiatura per il distacco dal tornio. Sono visibili tragge di annerimento sulla superficie esterna su cui era disposta la brace per la cottura degli alimenti all’interno. Si tratta di un fornetto che veniva posto al di sopra di una ciotola o di un altro recipiente su un focolare per coprirne il contenuto e garantire una lenta cottura delle pietanze. Una tradizione che ha origini protostoriche e che prosegue anche nel corso dell’età moderna nell’Adriatico orientale e in area balcanica. Esemplari simili, ma con variazioni tipologiche significative, sono stati rinvenuti in altri contesti di Reggio, negli scavi del cortile dell’Archivio di Stato, ma anche nel territorio a Campagnola e Savignano sul Panaro, databili all’alto Medioevo, ma prodotti fino al XII e al XIII secolo, con orlo a sezione differente e un diverso trattamento della superficie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.