Contenitore in pietra ollare (mis.: ø orlo cm 17; h cm 17.8; ø fondo cm 14), un materiale molto utilizzato tra VIII e X secolo per produrre recipienti da cucina, anche se le origini del suo utilizzo risalgono alla protostoria e continua fino ai nostri giorni. Le botteghe di lavorazione e i centri di produzione sono stati localizzati nell’arco alpino centro-occidentale. Attraverso una fitta rete di distribuzione, agevolata da percorsi fluviali, questi manufatti raggiungevano i mercati urbani e rurali fino all’Adriatico, sia verso l’Istria, sia verso la Puglia e la Sicilia. Ne sono stati rinvenuti diversi esemplari anche nei siti tirrenici e in Sardegna a dimostrazione del valore commerciale e della vasta richiesta di questi materiali, soprattutto nell’alto Medioevo, determinata dalle eccezionali proprietà di resistenza e soprattutto di conservazione del calore al loro interno. L’esemplare rinvenuto in Piazza Vittoria conserva, ben visibile, l’impronta della cerchiatura in lega di rame che serviva per fissare due barrette verticali forate e ripiegate; su di esse si poteva inserire un gancio in metallo necessario per il sollevamento del manufatto e per la cottura a sospensione sul focolare. Si tratta di una pentola cilindrica con un sottile orlo indistinto. Sono visibili le linee di lavorazione al tornio nella superficie interna, mentre il fondo concavo è solo parzialmente conservato. La superficie esterna è completamente annerita dall’esposizione al fuoco, continua e prolungata, come dimostrano le tracce di usura sia sul margine superiore, sia all’esterno del recipiente
enrico cirelli (2019). Pentola in pietra ollare da Piazza Vittoria (VIII-X sec.). Parma : Grafiche Step Editrice.
Pentola in pietra ollare da Piazza Vittoria (VIII-X sec.)
enrico cirelli
2019
Abstract
Contenitore in pietra ollare (mis.: ø orlo cm 17; h cm 17.8; ø fondo cm 14), un materiale molto utilizzato tra VIII e X secolo per produrre recipienti da cucina, anche se le origini del suo utilizzo risalgono alla protostoria e continua fino ai nostri giorni. Le botteghe di lavorazione e i centri di produzione sono stati localizzati nell’arco alpino centro-occidentale. Attraverso una fitta rete di distribuzione, agevolata da percorsi fluviali, questi manufatti raggiungevano i mercati urbani e rurali fino all’Adriatico, sia verso l’Istria, sia verso la Puglia e la Sicilia. Ne sono stati rinvenuti diversi esemplari anche nei siti tirrenici e in Sardegna a dimostrazione del valore commerciale e della vasta richiesta di questi materiali, soprattutto nell’alto Medioevo, determinata dalle eccezionali proprietà di resistenza e soprattutto di conservazione del calore al loro interno. L’esemplare rinvenuto in Piazza Vittoria conserva, ben visibile, l’impronta della cerchiatura in lega di rame che serviva per fissare due barrette verticali forate e ripiegate; su di esse si poteva inserire un gancio in metallo necessario per il sollevamento del manufatto e per la cottura a sospensione sul focolare. Si tratta di una pentola cilindrica con un sottile orlo indistinto. Sono visibili le linee di lavorazione al tornio nella superficie interna, mentre il fondo concavo è solo parzialmente conservato. La superficie esterna è completamente annerita dall’esposizione al fuoco, continua e prolungata, come dimostrano le tracce di usura sia sul margine superiore, sia all’esterno del recipienteI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.