In questo saggio, introduttivo del Dizionario comparato, si illustrano le scelte metodologiche compiute per il progetto e, allo stesso tempo, le ragioni per cui il volume si colloca in posizione del tutto originale rispetto ad altre opere di comparazione. Innanzitutto l’opera è stata condotta ponendosi in posizione terza rispetto agli studi relativi un singolo istituto (la Nomotica) e la comparazione di sistemi giuridici nel loro insieme (la cosidetta Nomoscopia), visto che non dimentica la rilevanza di una comprensione generale degli stessi sistemi, pur volendo perseguirla attraverso una lettura, da angoli diversi, di singoli termini, fondanti la materia del diritto pubblico. Naturalmente la struttura stessa dell’opera è rivelatrice dell’approccio scelto: si prendono in considerazione alcuni termini fondamentali che vengono trattati, in inglese e in arabo, rispettivamente da autori di tradizione giuridica europea e islamica i quali, allo stesso tempo, danno conto del contesto, della storia, dell’evolvere dell’interpretazione nel tempo dalla loro prospettiva. Si evita così Il rischio di una parzialità intellettuale e semantica nell'avvicinarsi, strutturare e analizzare sistematicamente, usando ricostruzioni e i criteri sviluppati per tradizioni giuridiche diverse. Della cosidetta “Cultura giuridica comparata”, che tenta di collegare le diversità sociali con le soluzioni giuridiche adottate, considerando il formalismo dei paesi europei e i «modi diversi di raggiungere l'ordine sociale nelle altre culture», si coglie qui soltanto l'idea della diversità culturale come chiave interpretativa essenziale. D'altra parte, non si perseguono nemmeno esclusivamente gli scopi (altri, diversi) di quella che viene chiamata Storia Giuridica Comparata, la quale, se non chiaramente legata a un'idea specifica di cos'è il diritto, rischia di rimanere mera descrizione dell'evoluzione del quadro giuridico nei diversi paesi. Piuttosto, superando appunto il mero formalismo, ci si orienta verso uno sguardo più profondo, analizzando le idee “al lavoro”, in modi che richiamano il Funzionalismo, e quindi la giurisprudenza e la prassi degli istituti.
Daniele Donati (2019). Reasons for and methods of performing a comparative and intercultural project on Public Law األسباب واملناهج وراء تنفيذ مرشوع املقارنة. Bologna : Bononia University Press.
Reasons for and methods of performing a comparative and intercultural project on Public Law األسباب واملناهج وراء تنفيذ مرشوع املقارنة
Daniele Donati
2019
Abstract
In questo saggio, introduttivo del Dizionario comparato, si illustrano le scelte metodologiche compiute per il progetto e, allo stesso tempo, le ragioni per cui il volume si colloca in posizione del tutto originale rispetto ad altre opere di comparazione. Innanzitutto l’opera è stata condotta ponendosi in posizione terza rispetto agli studi relativi un singolo istituto (la Nomotica) e la comparazione di sistemi giuridici nel loro insieme (la cosidetta Nomoscopia), visto che non dimentica la rilevanza di una comprensione generale degli stessi sistemi, pur volendo perseguirla attraverso una lettura, da angoli diversi, di singoli termini, fondanti la materia del diritto pubblico. Naturalmente la struttura stessa dell’opera è rivelatrice dell’approccio scelto: si prendono in considerazione alcuni termini fondamentali che vengono trattati, in inglese e in arabo, rispettivamente da autori di tradizione giuridica europea e islamica i quali, allo stesso tempo, danno conto del contesto, della storia, dell’evolvere dell’interpretazione nel tempo dalla loro prospettiva. Si evita così Il rischio di una parzialità intellettuale e semantica nell'avvicinarsi, strutturare e analizzare sistematicamente, usando ricostruzioni e i criteri sviluppati per tradizioni giuridiche diverse. Della cosidetta “Cultura giuridica comparata”, che tenta di collegare le diversità sociali con le soluzioni giuridiche adottate, considerando il formalismo dei paesi europei e i «modi diversi di raggiungere l'ordine sociale nelle altre culture», si coglie qui soltanto l'idea della diversità culturale come chiave interpretativa essenziale. D'altra parte, non si perseguono nemmeno esclusivamente gli scopi (altri, diversi) di quella che viene chiamata Storia Giuridica Comparata, la quale, se non chiaramente legata a un'idea specifica di cos'è il diritto, rischia di rimanere mera descrizione dell'evoluzione del quadro giuridico nei diversi paesi. Piuttosto, superando appunto il mero formalismo, ci si orienta verso uno sguardo più profondo, analizzando le idee “al lavoro”, in modi che richiamano il Funzionalismo, e quindi la giurisprudenza e la prassi degli istituti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.