Sugli schermi: stereotipi, mascheramenti e rimozioni dell’elemento ebraico; oltre gli schermi: il coinvolgimento massiccio di registi, produttori, sceneggiatori ebrei: il presente volume si muove all’interno di questo paradosso rintracciando una “impronta ebraica” nella creazione dell’industria e dell’immaginario cinematografico americano dall’epoca del muto alla seconda guerra mondiale. Hollywood, dunque, è vista come “invenzione” di ebrei di origine europea. Nella prima metà del Novecento furono numerosi gli ebrei giunti dall’Europa, e principalmente dall’Europa orientale, che assunsero un ruolo di spicco nel mondo dello spettacolo, diffondendo e incarnando i miti del Nuovo Mondo. Sono decenni che testimoniano il difficile rapporto con la condizione ebraica in America, ma anche la fertile trasformazione dei mezzi di autorappresentazione di questa minoranza, che fu inscindibile dall’evoluzione dell’estetica cinematografica. Se di uomini come Carl Laemmle, William Fox, Harry Cohn, Louis B. Mayer, Jack e Harry Warner, Adolph Zukor si è parlato in termini di semplice assimilazione, questo lavoro sottolinea come i “pionieri” del cinema – ivi inclusi scrittori, cantanti e attori – attuarono una creativa re-invenzione di sé indissolubilmente legata all’elaborazione di una visione mitica dell’America. La dimensione leggendaria su cui Hollywood fondò il proprio statuto è un effetto delle “negoziazioni” attuate da questi uomini, degli sforzi tesi a ritagliarsi un ruolo speciale e rispettabile nella società statunitense.
Sara Pesce (2005). Dietro Lo schermo. Gli immigranti ebrei che hanno inventato Hollywood (1924-1946).. ROMA : Carocci.
Dietro Lo schermo. Gli immigranti ebrei che hanno inventato Hollywood (1924-1946).
PESCE, SARA
2005
Abstract
Sugli schermi: stereotipi, mascheramenti e rimozioni dell’elemento ebraico; oltre gli schermi: il coinvolgimento massiccio di registi, produttori, sceneggiatori ebrei: il presente volume si muove all’interno di questo paradosso rintracciando una “impronta ebraica” nella creazione dell’industria e dell’immaginario cinematografico americano dall’epoca del muto alla seconda guerra mondiale. Hollywood, dunque, è vista come “invenzione” di ebrei di origine europea. Nella prima metà del Novecento furono numerosi gli ebrei giunti dall’Europa, e principalmente dall’Europa orientale, che assunsero un ruolo di spicco nel mondo dello spettacolo, diffondendo e incarnando i miti del Nuovo Mondo. Sono decenni che testimoniano il difficile rapporto con la condizione ebraica in America, ma anche la fertile trasformazione dei mezzi di autorappresentazione di questa minoranza, che fu inscindibile dall’evoluzione dell’estetica cinematografica. Se di uomini come Carl Laemmle, William Fox, Harry Cohn, Louis B. Mayer, Jack e Harry Warner, Adolph Zukor si è parlato in termini di semplice assimilazione, questo lavoro sottolinea come i “pionieri” del cinema – ivi inclusi scrittori, cantanti e attori – attuarono una creativa re-invenzione di sé indissolubilmente legata all’elaborazione di una visione mitica dell’America. La dimensione leggendaria su cui Hollywood fondò il proprio statuto è un effetto delle “negoziazioni” attuate da questi uomini, degli sforzi tesi a ritagliarsi un ruolo speciale e rispettabile nella società statunitense.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.