Lo scopo delle pagine che seguono è quello di individuare nell’opus di Georg Simmel (1858-1918) alcuni elementi di riflessione sulla cultura che possano riuscire a “spiegare” erklären e a “comprendere” verstehen – sia nel senso diltheyano che in quello weberiano – i fenomeni e i meccanismi che si celano dietro la società globalizzata. Quello simmeliano è certamente un contributo essenziale non solo nel metodo (resta insuperabile la sua abilità di trattare temi di svariata natura, mantenendo coerente il suo sguardo sulla complessità della vita metropolitana), ma anche nel merito: Simmel ha spalancato le porte ad una disciplina, come quella sociologica, mostrando il carattere esplorativo, riflessivo e interattivo che ancora oggi esercita il suo fascino e la sua attualità. Simmel è dunque un autore che ante litteram si sforza di mostrare come la cultura, nel suo carattere “tragico” e aperto, sia “constraining and enhabling”, per dirla con Jeffrey Alexander. Identità culturale in Simmel non sta per chiusura autoreferenziale, né per posizione o prospettiva dominante: essa conserva il significato di una costitutiva apertura alla pluralità, alla differenza e alla relazione con l’Altro come tratto caratteristico e saliente della modernità. A partire da Simmel, si può raccogliere la sfida della società globale sul piano culturale: il paradigma “pluralistico”, che nasce dall’elemento fondante della reciprocità[Wechselwirkung] e si staglia trasversalmente in molto delle pagine del sociologo berlinese, è una chiara possibilità di comprensione del moderno, una mediazione sostanziale tra istanze particolariste e universalistiche, tra assolutismo e relativismo estremi, tra globalismo e antiglobalismo
Ruggieri Davide (2018). Identità culturale e pluralismo in Georg Simmel: prospettive e attualità nell'era del globalizzazione. Soveria Mannelli : Rubbettino.
Identità culturale e pluralismo in Georg Simmel: prospettive e attualità nell'era del globalizzazione
Ruggieri Davide
2018
Abstract
Lo scopo delle pagine che seguono è quello di individuare nell’opus di Georg Simmel (1858-1918) alcuni elementi di riflessione sulla cultura che possano riuscire a “spiegare” erklären e a “comprendere” verstehen – sia nel senso diltheyano che in quello weberiano – i fenomeni e i meccanismi che si celano dietro la società globalizzata. Quello simmeliano è certamente un contributo essenziale non solo nel metodo (resta insuperabile la sua abilità di trattare temi di svariata natura, mantenendo coerente il suo sguardo sulla complessità della vita metropolitana), ma anche nel merito: Simmel ha spalancato le porte ad una disciplina, come quella sociologica, mostrando il carattere esplorativo, riflessivo e interattivo che ancora oggi esercita il suo fascino e la sua attualità. Simmel è dunque un autore che ante litteram si sforza di mostrare come la cultura, nel suo carattere “tragico” e aperto, sia “constraining and enhabling”, per dirla con Jeffrey Alexander. Identità culturale in Simmel non sta per chiusura autoreferenziale, né per posizione o prospettiva dominante: essa conserva il significato di una costitutiva apertura alla pluralità, alla differenza e alla relazione con l’Altro come tratto caratteristico e saliente della modernità. A partire da Simmel, si può raccogliere la sfida della società globale sul piano culturale: il paradigma “pluralistico”, che nasce dall’elemento fondante della reciprocità[Wechselwirkung] e si staglia trasversalmente in molto delle pagine del sociologo berlinese, è una chiara possibilità di comprensione del moderno, una mediazione sostanziale tra istanze particolariste e universalistiche, tra assolutismo e relativismo estremi, tra globalismo e antiglobalismoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.