L’opera affronta la sezione centrale dei gessi romagnoli, caratterizzata dalla massima elevazione dell’affioramento (Monte Mauro; 515 m slm secondo le carte IGM), nonché da una naturalità più accentuata rispetto agli altri settori della Vena del Gesso. L’areale su cui si sono concentrati gli studi va da Monte della Volpe a Col Vedreto, passando per la sella di Ca’ Faggia, Monte Mauro, Monte Incisa e Co’ di Sasso (comuni di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio, RA): un territorio integralmente protetto, a partire dal 2005, dal Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola. Le indagini sono spaziate, in un’ottica interdisciplinare, dalla geologia al carsismo, agli studi naturalistici, all’archeologia, a studi storico-geografici. Un ulteriore capitolo è poi dedicato alle tematiche gestionali connesse a questa area, che racchiude le due più estese zone A (a protezione integrale e accesso normalmente interdetto) dell’intero Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, ovvero la forra del Rio Basino e le rupi sud di Monte Mauro. Le ricerche sono partite dal recupero e dalla rivisitazione critica di tutti i dati precedenti, passando poi a nuove indagini protrattesi in modo continuativo tra il 2016 e il 2018.
Massimiliano Costa, P.L. (2019). I Gessi di Monte Mauro. Studio multidisciplinare di un’area carsica nella Vena del Gesso romagnola. Bologna : Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna.
I Gessi di Monte Mauro. Studio multidisciplinare di un’area carsica nella Vena del Gesso romagnola
Stefano Piastra
2019
Abstract
L’opera affronta la sezione centrale dei gessi romagnoli, caratterizzata dalla massima elevazione dell’affioramento (Monte Mauro; 515 m slm secondo le carte IGM), nonché da una naturalità più accentuata rispetto agli altri settori della Vena del Gesso. L’areale su cui si sono concentrati gli studi va da Monte della Volpe a Col Vedreto, passando per la sella di Ca’ Faggia, Monte Mauro, Monte Incisa e Co’ di Sasso (comuni di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio, RA): un territorio integralmente protetto, a partire dal 2005, dal Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola. Le indagini sono spaziate, in un’ottica interdisciplinare, dalla geologia al carsismo, agli studi naturalistici, all’archeologia, a studi storico-geografici. Un ulteriore capitolo è poi dedicato alle tematiche gestionali connesse a questa area, che racchiude le due più estese zone A (a protezione integrale e accesso normalmente interdetto) dell’intero Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, ovvero la forra del Rio Basino e le rupi sud di Monte Mauro. Le ricerche sono partite dal recupero e dalla rivisitazione critica di tutti i dati precedenti, passando poi a nuove indagini protrattesi in modo continuativo tra il 2016 e il 2018.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.