I reati propri del curatore fallimentare (in realtà applicabili non solo anche ai suoi coadiutori, ma persino a figure con funzioni analoghe a quelle del curatore) disegnano uno statuto penale “speciale”, in larga misura derogatorio o di tutela anticipata rispetto a quello previsto per i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. L’intento del legislatore è quello di prevenire un infedele o abusivo esercizio della funzione di curatore fallimentare prevedendo tre diverse fattispecie, collocate negli artt. 228, 229 e 230 l. fall., le cui rubriche sono ampiamente eloquenti rispetto al fatto tipico che disciplinano: (nell’ordine) «Interesse privato del curatore negli atti del fallimento»; «Accettazione di retribuzione non dovuta»; «Omessa consegna o deposito di cose del fallimento».
Mattheudakis, M.L. (2017). I reati del curatore fallimentare e dei suoi coadiutori. Torino : Utet.
I reati del curatore fallimentare e dei suoi coadiutori
Mattheudakis, Matteo Leonida
2017
Abstract
I reati propri del curatore fallimentare (in realtà applicabili non solo anche ai suoi coadiutori, ma persino a figure con funzioni analoghe a quelle del curatore) disegnano uno statuto penale “speciale”, in larga misura derogatorio o di tutela anticipata rispetto a quello previsto per i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. L’intento del legislatore è quello di prevenire un infedele o abusivo esercizio della funzione di curatore fallimentare prevedendo tre diverse fattispecie, collocate negli artt. 228, 229 e 230 l. fall., le cui rubriche sono ampiamente eloquenti rispetto al fatto tipico che disciplinano: (nell’ordine) «Interesse privato del curatore negli atti del fallimento»; «Accettazione di retribuzione non dovuta»; «Omessa consegna o deposito di cose del fallimento».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.