Il saggio attraversa la letteratura storico-critica sulla produzione dei retabli in Sardegna, utilizzando come snodi i problemi messi in evidenza dagli scritti di Caterina Limentani Virdis. Con particolare riferimento alla metodologia inaugurata da Ferdinando Bologna circa lo studio delle rotte mediterraneee della pittura e poi dalla grande mostra curata da Mauro Natale sul Rinascimento Mediterraneo, il saggio restituisce alla pittura in Sardegna uno scenario di appartenenza e di confronto più ampio, di quanto la storiografia locale abbia fatto. Uno scenario già europeo, indicato da un saggio della stessa Limentani Virdis, "Sardegna, Spagna, Fiandre e dintorni più o meno immediati fra Quattro e Cinquecento", nel quale, nel 1989, avvertiva la necessità di guardare ad un «Mediterraneo allargato» all'Europa del Nord, specie quella interessata da scambi diplomatici, legami dinastici e politici, e legata da gusto e collezionismo, di marca flandro-iberica, alla Corona d'Aragona e a Napoli. Il saggio ponendosi su tale tracciato ripercorre e discute alcune attribuzioni e inquadramenti dati a Paolo da San Leocadio e al Maestro di Castelsardo, indicando in maestranze itineranti lungo il "navigar per le isole" l'origine dello stile composito e del linguaggio eterodosso di mediazione tra universi culturali contigui, riscontrabile in alcuni retabli prodotti tra Sardegna, Baleari, Barcellona, Valencia e Napoli.
Maria Vittoria Spissu (2016). Retabli, che passione! Di alcuni incontri mediterranei e delle vie segnate da una studiosa d'eccezione. Padova : Il Poligrafo.
Retabli, che passione! Di alcuni incontri mediterranei e delle vie segnate da una studiosa d'eccezione
Maria Vittoria Spissu
2016
Abstract
Il saggio attraversa la letteratura storico-critica sulla produzione dei retabli in Sardegna, utilizzando come snodi i problemi messi in evidenza dagli scritti di Caterina Limentani Virdis. Con particolare riferimento alla metodologia inaugurata da Ferdinando Bologna circa lo studio delle rotte mediterraneee della pittura e poi dalla grande mostra curata da Mauro Natale sul Rinascimento Mediterraneo, il saggio restituisce alla pittura in Sardegna uno scenario di appartenenza e di confronto più ampio, di quanto la storiografia locale abbia fatto. Uno scenario già europeo, indicato da un saggio della stessa Limentani Virdis, "Sardegna, Spagna, Fiandre e dintorni più o meno immediati fra Quattro e Cinquecento", nel quale, nel 1989, avvertiva la necessità di guardare ad un «Mediterraneo allargato» all'Europa del Nord, specie quella interessata da scambi diplomatici, legami dinastici e politici, e legata da gusto e collezionismo, di marca flandro-iberica, alla Corona d'Aragona e a Napoli. Il saggio ponendosi su tale tracciato ripercorre e discute alcune attribuzioni e inquadramenti dati a Paolo da San Leocadio e al Maestro di Castelsardo, indicando in maestranze itineranti lungo il "navigar per le isole" l'origine dello stile composito e del linguaggio eterodosso di mediazione tra universi culturali contigui, riscontrabile in alcuni retabli prodotti tra Sardegna, Baleari, Barcellona, Valencia e Napoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.