Voci dissonanti. La sfida epistemica del pluralismo religioso nelle prime riflessioni emiche di Età moderna

Nella complessa storia della tolleranza, chiamata a far fronte al problema costituito dall’emergere del fenomeno del pluralismo, del suo faticoso affermarsi per il radicale mutamento della mentalità che implicava, le prese di posizione teoriche legate tanto al discorso hobbesiano di persuasione collettiva quanto alla valorizzazione spinoziana e lockiana della coscienza e della libertà individuale rientrano nell’ambito dei primi tentativi ideologici di risposta concreta alla sfida epistemica del pluralismo religioso, profondamente ancorata all’esigenza di una “riforma della mentalità” coincidente con una “riforma della conoscenza” (intesa al contempo come riforma culturale e intra-immaginaria) che avrebbe dovuto attingere alle risorse cognitive di un patrimonio argomentativo in grado di decidere indipendentemente da tradizioni religiose o metafisiche25, andando a incidere sulle produzioni narrative alla base di modelli culturali discorsivamente forgiati.