Armin W. Geertz. Approcci cognitivi ed evoluzionistici alla religione

The collection is divided into three main sections: evolution, cognition and methodology. There are two chapters on the evolution of religion. The first chapter is a popularized introduction to the possible origins of religion, cognition and culture. It is meant as an appetizer which can be used as a framework for reading the more technical literature. The second chapter is an encyclopedia article that describes the research history on evolution in the major disciplines studying religion. The section on cognition consists of two chapters. Chapter three is a general introduction to the cognitive science of religion and chapter four evaluates the results of the cognitive science of religion and more recent developments. The section on methodology consists of two chapters. Chapter five discusses the methodological and theoretical problems with the cognitive science of religion and with the study of religion in general, and how the two can meet. Chapter six addresses the co-histories of the comparative study of religion and the anthropology of religion (dalla Introduzione del testo in inglese di Armin W. Geertz)

Questo volume raccoglie una selezione di saggi scritti per diverse occasioni da Armin Geertz, già professore di Storia delle religioni nel Department of the Study of Religion dell’Università di Aarhus, oggi emerito. Personalità di altissimo profilo nella promozione degli studi storico-religiosi e in particolare della svolta cognitivista nello studio delle religioni, Armin Geertz è un infaticabile studioso e autore, con un curriculum che vanta una rete di interazioni con la gran parte del mondo accademico a livello internazionale. Per la prima volta con questa raccolta di saggi si offre la possibilità di leggere e studiare i suoi scritti in italiano, con un’operazione che va per certi versi in controtendenza rispetto alla sempre più diffusa consuetudine di utilizzare l’inglese come lingua franca scientifica (e non solo, ovviamente). Tuttavia, si deve dire che il superamento del gap linguistico rappresenta un generoso servizio da parte dell’editore, dei direttori di collana e della traduttrice. Anche se l’inglese è in effetti ormai considerato alla portata di tutti – per necessità, quanto meno – un testo in traduzione allarga la fruibilità anche ad un pubblico di non specialisti (Dalla Prefazione di Alessandro Saggioro)