Il saggio affronta lo studio delle dinamiche di trasferimento e attribuzione dell'alterità, concentrandosi dapprima sull'Europa iberica, in particolare sui territori governati da Carlo V e Filippo II nel Cinquecento, per poi spostarsi nelle Americhe Iberiche. Il saggio prende inoltre in esame la situazione dei Paesi Bassi degli Asburgo, le diatribe e la pubblicistica polemica diramata in occasione dei dissidi religiosi tra cattolici e protestanti, la percezione di cattolici e spagnoli nel Nord Europa e in Germania. Il saggio inoltre mette in relazione differenti casi di stigmatizzazione e costruzione dell'alterità per immagini, dalle stampe alle miniature anti-clericali e grottesche di area inglese e tedesca, fino alla rappresentazione del terrore del Turco e alla apologia della crociata, attraverso dipinti e altri manufatti. Il saggio fa inoltre riferimento ai processi di trasformazione dell'identità, a scopi strategici, e ai paradigmi di demarcazione dell'alterità, specie all'interno degli interessi della compagine iberica (Spagna, Portogallo) e cattolica (gesuiti in particolare), rivolti verso nuove geografie culturali (America, Asia), con la conseguente produzione di opere ad hoc. Il saggio discute inoltre casi di appropriazioni culturali e di opere dalla natura ibrida, come il caso della scultura devozionale ispano-filippina o dello scudo di Filippo II, di manifattura spagnola, ma a partire da tecnica moresca e messicana, nel quale sono commemorate tutte le vittorie contro i musulmani.
Maria Vittoria Spissu (2019). Speculum Humanae Inimicitiae. La convenienza del nemico sulle geografie della «portátil Europa»: trasferibilità, intercambi e rimodulazioni à la carte. Bologna : Minerva Edizioni.
Speculum Humanae Inimicitiae. La convenienza del nemico sulle geografie della «portátil Europa»: trasferibilità, intercambi e rimodulazioni à la carte
Maria Vittoria Spissu
2019
Abstract
Il saggio affronta lo studio delle dinamiche di trasferimento e attribuzione dell'alterità, concentrandosi dapprima sull'Europa iberica, in particolare sui territori governati da Carlo V e Filippo II nel Cinquecento, per poi spostarsi nelle Americhe Iberiche. Il saggio prende inoltre in esame la situazione dei Paesi Bassi degli Asburgo, le diatribe e la pubblicistica polemica diramata in occasione dei dissidi religiosi tra cattolici e protestanti, la percezione di cattolici e spagnoli nel Nord Europa e in Germania. Il saggio inoltre mette in relazione differenti casi di stigmatizzazione e costruzione dell'alterità per immagini, dalle stampe alle miniature anti-clericali e grottesche di area inglese e tedesca, fino alla rappresentazione del terrore del Turco e alla apologia della crociata, attraverso dipinti e altri manufatti. Il saggio fa inoltre riferimento ai processi di trasformazione dell'identità, a scopi strategici, e ai paradigmi di demarcazione dell'alterità, specie all'interno degli interessi della compagine iberica (Spagna, Portogallo) e cattolica (gesuiti in particolare), rivolti verso nuove geografie culturali (America, Asia), con la conseguente produzione di opere ad hoc. Il saggio discute inoltre casi di appropriazioni culturali e di opere dalla natura ibrida, come il caso della scultura devozionale ispano-filippina o dello scudo di Filippo II, di manifattura spagnola, ma a partire da tecnica moresca e messicana, nel quale sono commemorate tutte le vittorie contro i musulmani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.