PREFAZIONE: La Società Italiana di Terapie Integrate Locoregionali in Oncologia (SITILO) è nata nel 1995, fortemente voluta dal dott. Maurizio Vaglini dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e da altri colleghi che si erano sempre interessati all’applicazione di terapie locoregionali nel trattamento dei tumori. Considerando che nello scenario della comunità scientifica italiana esistono 15 Società di chirurgia ed 8 di oncologia medica, la fondazione di una Società, che ha un campo di attività apparentemente ristretto, potrebbe sembrare superflua. I dati espressi dalla letteratura dimostrano esattamente il contrario. Secondo quanto riportato dall’American Cancer Society Statistics, in America vi sono 813.200 nuovi casi/anno di pazienti che si ammalano di cancro, di questi 385.500 vanno incontro a morte e ben 117.706 muoiono per mancato controllo di una ripresa locale per i tumori dei diversi istotipi. Anche in Italia, sebbene non siano disponibili dati che si riferiscano a tutto il territorio nazionale, l’incidenza e la mortalità per tumore, rilevabili nelle aree dotate di un registro tumori (TO, BI, GE, VA, Nord-Est, Veneto, PR, MO, FE, Romagna, MC, FI-PO, Umbria, LT, NA, SS, RG) sono rilevanti. Esiste pertanto una quota non trascurabile di pazienti che, se adeguatamente trattati con terapie locoregionali efficaci, potrebbe essere potenzialmente guarita o comunque ottenere un miglioramento della qualità di vita. Basti pensare ai pazienti portatori di neoplasie avanzate degli arti, in cui la perfusione ipertermico-antiblastica riesce ad ottenere un salvataggio dell’arto in circa l’80% dei casi. In considerazione di quanto esposto, la SITILO si è prefissata precisi scopi: - ricerca integrata di base e clinica multidisciplinare; - standardizzazione delle tecniche; - elaborazione di protocolli clinici; - individuazione dei pazienti che realmente beneficiano dei trattamenti locoregionali, in termini di controllo locale di malattia e di sopravvivenza. Le terapie locoregionali si avvalgono di tecniche complesse come la perfusione ipertermico-antiblastica, lo stop-flow, la peritonectomia associata alla perfusione ipertermico-antiblastica intraperitoneale, l’infusione endoarteriosa, PEI, termoablazione, chemioembolizzazione per lesioni epatiche, ed altro. Queste metodiche richiedono una conoscenza approfondita di tutte le problematiche della circolazione extracorporea, delle interazioni tra farmaci e calore e/o ipossia, del management intra e post-operatorio del malato sottoposto a trattamenti molto impegnativi. La nostra società ha elaborato degli studi di fase I-II che hanno permesso di standardizzare le tecniche, di stabilire dei rigidi criteri di elegibilità dei pazienti e di ottimizzare le terapie stabilendo il timing e la sequenza dei trattamenti (chemioterapia regionale, chirurgia, radioterapia, chemioterapia sistemica). Tutto ciò rappresenta un enorme patrimonio che la SITILO mette a disposizione di tutti coloro che vogliono cimentarsi con tecniche innovative. La nostra Società ha sentito quindi l’esigenza di elaborare le basi scientifiche e tecnologiche necessarie per la formulazione di Linee guida per i trattamenti locoregionali, con due scopi principali: - ridurre al minimo le complicanze in pazienti che vengono sottoposti a trattamenti integrati complessi; - garantire la massima efficacia dei trattamenti locoregionali, attraverso la loro corretta applicazione. Ovviamente tutto ciò che è riportato in questo elaborato è frutto dell’esperienza di una applicazione clinica, che può orientare tutti i Colleghi che vogliono intraprendere la via dei trattamenti integrati locoregionali. Il passaggio dalla teoria all’applicazione pratica non può prescindere da un periodo di “apprendistato” in Centri di riferimento. E’ per questo motivo che la SITILO è lieta di accogliere la richiesta di chiunque, mettendo a disposizione i propri Centri.

Bercovich E, C.M. (2005). BASI SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE PER LA DEFINIZIONE DI LINEE GUIDA IN AMBITO CLINICO PER LE TERAPIE LOCOREGIONALI IN ONCOLOGIA. Roma : CNR Edizioni.

BASI SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE PER LA DEFINIZIONE DI LINEE GUIDA IN AMBITO CLINICO PER LE TERAPIE LOCOREGIONALI IN ONCOLOGIA

BERCOVICH, EDUARD;Golfieri R;
2005

Abstract

PREFAZIONE: La Società Italiana di Terapie Integrate Locoregionali in Oncologia (SITILO) è nata nel 1995, fortemente voluta dal dott. Maurizio Vaglini dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e da altri colleghi che si erano sempre interessati all’applicazione di terapie locoregionali nel trattamento dei tumori. Considerando che nello scenario della comunità scientifica italiana esistono 15 Società di chirurgia ed 8 di oncologia medica, la fondazione di una Società, che ha un campo di attività apparentemente ristretto, potrebbe sembrare superflua. I dati espressi dalla letteratura dimostrano esattamente il contrario. Secondo quanto riportato dall’American Cancer Society Statistics, in America vi sono 813.200 nuovi casi/anno di pazienti che si ammalano di cancro, di questi 385.500 vanno incontro a morte e ben 117.706 muoiono per mancato controllo di una ripresa locale per i tumori dei diversi istotipi. Anche in Italia, sebbene non siano disponibili dati che si riferiscano a tutto il territorio nazionale, l’incidenza e la mortalità per tumore, rilevabili nelle aree dotate di un registro tumori (TO, BI, GE, VA, Nord-Est, Veneto, PR, MO, FE, Romagna, MC, FI-PO, Umbria, LT, NA, SS, RG) sono rilevanti. Esiste pertanto una quota non trascurabile di pazienti che, se adeguatamente trattati con terapie locoregionali efficaci, potrebbe essere potenzialmente guarita o comunque ottenere un miglioramento della qualità di vita. Basti pensare ai pazienti portatori di neoplasie avanzate degli arti, in cui la perfusione ipertermico-antiblastica riesce ad ottenere un salvataggio dell’arto in circa l’80% dei casi. In considerazione di quanto esposto, la SITILO si è prefissata precisi scopi: - ricerca integrata di base e clinica multidisciplinare; - standardizzazione delle tecniche; - elaborazione di protocolli clinici; - individuazione dei pazienti che realmente beneficiano dei trattamenti locoregionali, in termini di controllo locale di malattia e di sopravvivenza. Le terapie locoregionali si avvalgono di tecniche complesse come la perfusione ipertermico-antiblastica, lo stop-flow, la peritonectomia associata alla perfusione ipertermico-antiblastica intraperitoneale, l’infusione endoarteriosa, PEI, termoablazione, chemioembolizzazione per lesioni epatiche, ed altro. Queste metodiche richiedono una conoscenza approfondita di tutte le problematiche della circolazione extracorporea, delle interazioni tra farmaci e calore e/o ipossia, del management intra e post-operatorio del malato sottoposto a trattamenti molto impegnativi. La nostra società ha elaborato degli studi di fase I-II che hanno permesso di standardizzare le tecniche, di stabilire dei rigidi criteri di elegibilità dei pazienti e di ottimizzare le terapie stabilendo il timing e la sequenza dei trattamenti (chemioterapia regionale, chirurgia, radioterapia, chemioterapia sistemica). Tutto ciò rappresenta un enorme patrimonio che la SITILO mette a disposizione di tutti coloro che vogliono cimentarsi con tecniche innovative. La nostra Società ha sentito quindi l’esigenza di elaborare le basi scientifiche e tecnologiche necessarie per la formulazione di Linee guida per i trattamenti locoregionali, con due scopi principali: - ridurre al minimo le complicanze in pazienti che vengono sottoposti a trattamenti integrati complessi; - garantire la massima efficacia dei trattamenti locoregionali, attraverso la loro corretta applicazione. Ovviamente tutto ciò che è riportato in questo elaborato è frutto dell’esperienza di una applicazione clinica, che può orientare tutti i Colleghi che vogliono intraprendere la via dei trattamenti integrati locoregionali. Il passaggio dalla teoria all’applicazione pratica non può prescindere da un periodo di “apprendistato” in Centri di riferimento. E’ per questo motivo che la SITILO è lieta di accogliere la richiesta di chiunque, mettendo a disposizione i propri Centri.
2005
179
88-901710-8-1
Bercovich E, C.M. (2005). BASI SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE PER LA DEFINIZIONE DI LINEE GUIDA IN AMBITO CLINICO PER LE TERAPIE LOCOREGIONALI IN ONCOLOGIA. Roma : CNR Edizioni.
Bercovich E, Cantore M, Cavaliere F, Cosimelli M, Deraco M, De Simone M, Finocchiaro G, Fiorentini G, Golfieri R, Guadagni S, Paganelli G, Pilati P, R...espandi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/676564
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