Il tema della valenza formativa della religiosità è riemerso nel dibattito internazionale in forza del mutamento socioculturale delle società europee e si lega strettamente con le tematiche interculturali e con il fenomeno della globalizzazione. Riemerso perché, per tutto il Novecento, il tema della religiosità è stato ampiamente inabissato da prospettive ideologiche e scientiste dentro un paradigma evoluzionista e/o riduzionista sostanzialmente negazionista di un qualsiasi riconoscimento positivo alla dimensione religiosa, vista come residuo arcaico nel processo della modernità. Per un altro verso, buona parte del pensiero religioso si è attardato in un arroccamento nostalgico di una forma mitizzata di cristianità e/o in una riduzione ideologica di una ortodossia definita in termini sistematico-deduttivi astratti, spesso disancorati dalla concretezza esistenziale del nostro tempo, un pensiero religioso posto sulla difensiva rispetto ai cambiamenti moderni. Le due polarità maggiori non esauriscono un più ampio ventaglio di posizioni sulle questioni richiamate ma di certo rappresentano gli esiti e i propositi più diffusi. In questo quadro i processi educativi (e in essi la scuola e le altre agenzie educative) hanno rappresentato un luogo simbolico dove si è svolto (e tuttora si svolge) il conflitto delle differenti tensioni che hanno animato (e animano) le diverse visioni antropologiche maturate in Occidente. Paradigmatico in questa direzione è il tema della “laicità” nelle sue diverse accezioni maturate sul piano culturale e politico nei sistemi giuridici contemporanei, in quanto il tema della laicità mette a fuoco il rapporto tra cittadinanza e appartenenza religiosa, definisce lo spazio pubblico dell’esperienza religiosa e la sua qualità, e assieme alle forme di convivenza sociale possibili tra le diverse appartenenze religiose. Nel quadro della società multiculturale la religiosità rappresenta una risorsa nel percorso formativo delle giovani generazioni, come emerge da alcune ricerche recenti in cui abbiamo analizzato narrazioni relative alla formazione dell’identità religiosa (Caputo, Pinelli 2014). Chi cresce si trova in un orizzonte dove sono disponibili risorse simboliche e religiose con le quali fare i conti e dalle quali attingere ciò che corrisponde al bisogno religioso, al bisogno di senso delle nuove generazioni. Il riconoscimento della dimensione intima e personale del rapporto con Dio può aiutare a costruire luoghi di “custodia” della libertà del rapporto uomo - Dio. Ed è questo il contenuto più alto e positivo che possiamo attribuire al termine “laicità” e che può essere la base per incontrarci nelle differenze.

La valenza formativa della religiosità nell'orizzonte cristiano

Caputo Michele
2019

Abstract

Il tema della valenza formativa della religiosità è riemerso nel dibattito internazionale in forza del mutamento socioculturale delle società europee e si lega strettamente con le tematiche interculturali e con il fenomeno della globalizzazione. Riemerso perché, per tutto il Novecento, il tema della religiosità è stato ampiamente inabissato da prospettive ideologiche e scientiste dentro un paradigma evoluzionista e/o riduzionista sostanzialmente negazionista di un qualsiasi riconoscimento positivo alla dimensione religiosa, vista come residuo arcaico nel processo della modernità. Per un altro verso, buona parte del pensiero religioso si è attardato in un arroccamento nostalgico di una forma mitizzata di cristianità e/o in una riduzione ideologica di una ortodossia definita in termini sistematico-deduttivi astratti, spesso disancorati dalla concretezza esistenziale del nostro tempo, un pensiero religioso posto sulla difensiva rispetto ai cambiamenti moderni. Le due polarità maggiori non esauriscono un più ampio ventaglio di posizioni sulle questioni richiamate ma di certo rappresentano gli esiti e i propositi più diffusi. In questo quadro i processi educativi (e in essi la scuola e le altre agenzie educative) hanno rappresentato un luogo simbolico dove si è svolto (e tuttora si svolge) il conflitto delle differenti tensioni che hanno animato (e animano) le diverse visioni antropologiche maturate in Occidente. Paradigmatico in questa direzione è il tema della “laicità” nelle sue diverse accezioni maturate sul piano culturale e politico nei sistemi giuridici contemporanei, in quanto il tema della laicità mette a fuoco il rapporto tra cittadinanza e appartenenza religiosa, definisce lo spazio pubblico dell’esperienza religiosa e la sua qualità, e assieme alle forme di convivenza sociale possibili tra le diverse appartenenze religiose. Nel quadro della società multiculturale la religiosità rappresenta una risorsa nel percorso formativo delle giovani generazioni, come emerge da alcune ricerche recenti in cui abbiamo analizzato narrazioni relative alla formazione dell’identità religiosa (Caputo, Pinelli 2014). Chi cresce si trova in un orizzonte dove sono disponibili risorse simboliche e religiose con le quali fare i conti e dalle quali attingere ciò che corrisponde al bisogno religioso, al bisogno di senso delle nuove generazioni. Il riconoscimento della dimensione intima e personale del rapporto con Dio può aiutare a costruire luoghi di “custodia” della libertà del rapporto uomo - Dio. Ed è questo il contenuto più alto e positivo che possiamo attribuire al termine “laicità” e che può essere la base per incontrarci nelle differenze.
2019
Religiosità, educazione, cittadinanza. Atti del percorso "Costruire la pace nella convivenza democratica: quali compiti per l'educaizone?
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Caputo Michele
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