Comporre, per Cindy Van Acker, significa stabilire dei rapporti tra i corpi che abitano la scena – che siano essi anatomici, sonori o cromatici – dando loro una forma e una durata. Ogni relazione implica sempre una variazione di scala, un cambio di stato. Analizzandone gli aspetti compositivi e le implicazioni di ordine percettivo, Enrico Pitozzi disegna la cornice estetica in cui s’inscrive l’opera della coreografa. Ciò che emerge è una concezione inedita del movimento: esso preesiste ai corpi e stabilisce con ognuno di questi una serie di concatenamenti in cui il gesto si prolunga nel suono e questo nella luce, senza soluzione di continuità. L’immagine definitiva è ciò che resta, indelebile, nel cervello dello spettatore.
Pitozzi Enrico (2015). Magnetica. La composizione coreografica di Cindy Van Acker | La composition chorégraphique de Cindy Van Acker | The choreographic composition of Cindy Van Acker. ITA : Quodlibet.
Magnetica. La composizione coreografica di Cindy Van Acker | La composition chorégraphique de Cindy Van Acker | The choreographic composition of Cindy Van Acker
Pitozzi Enrico
2015
Abstract
Comporre, per Cindy Van Acker, significa stabilire dei rapporti tra i corpi che abitano la scena – che siano essi anatomici, sonori o cromatici – dando loro una forma e una durata. Ogni relazione implica sempre una variazione di scala, un cambio di stato. Analizzandone gli aspetti compositivi e le implicazioni di ordine percettivo, Enrico Pitozzi disegna la cornice estetica in cui s’inscrive l’opera della coreografa. Ciò che emerge è una concezione inedita del movimento: esso preesiste ai corpi e stabilisce con ognuno di questi una serie di concatenamenti in cui il gesto si prolunga nel suono e questo nella luce, senza soluzione di continuità. L’immagine definitiva è ciò che resta, indelebile, nel cervello dello spettatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.