Il testo realizzato per il catalo in occasione della mostra personale di Giorgio Bevignani, analizza l'ultima produzione dell'artista assieme ad alcune opere che scandiscono con puntualità alcune tappe della sua ricerca pluridecennale incentrata sul suggestivo agglomerarsi dei materiali utilizzati - quali carta, silicone, pigmenti, fibre polipropileniche intrecciate, eccetera - modulati di volta in volta nelle diverse serie di lavori esposti. La malleabile e fluida materialità del silicone pigmentato è la protagonista dell'opera "RubraRebour "e della serie "Silenzio Nudo", ispirata a un verso del poeta Giacomo Leopardi, e consistente in una straordinaria collezione di pannelli dove le variazioni cromatiche del rosso sangue e del viola intendono recuperare, appunto, andando “a ritroso”, le primigenie istanze e manifestazioni della natura, proponendosi come una sorta di linguaggio umano che viene prima dei segni e della scrittura. Questi dipinti nascono dall’esplorazione dell’uso del silicone che, mischiato al colore su una base di più strati cromatici, dona profondità alle superfici senza l’utilizzo del chiaro scuro della pittura ma sfruttando la tecnica della sovrapposizione propria della scultura, dando così vita a una patina semitrasparente come un tessuto organico, che al tatto ricorda la morbidezza e l’elasticità della pelle. Si prende in esame anche la serie di sculture "Al-gher", anch’esse realizzate con silicone e schiuma poliuretanica, ispirate alle conformazioni del corallo. Queste morbide e sensuose “pietre sospese” annullano la dimensione spazio-temporale dell’ambiente in cui sono inserite, trasformandolo in uno spazio interiore con il quale lo spettatore è invitato a interagire, e quasi fungono da agglomerati allo stato grezzo di quella materia che poi si ritrova pazientemente stesa a stati sulle tele appese alle pareti. I
Grandi, S. (2018). RubraRebour. Rimini : NFC edizioni.
RubraRebour
Grandi, Silvia
Writing – Original Draft Preparation
2018
Abstract
Il testo realizzato per il catalo in occasione della mostra personale di Giorgio Bevignani, analizza l'ultima produzione dell'artista assieme ad alcune opere che scandiscono con puntualità alcune tappe della sua ricerca pluridecennale incentrata sul suggestivo agglomerarsi dei materiali utilizzati - quali carta, silicone, pigmenti, fibre polipropileniche intrecciate, eccetera - modulati di volta in volta nelle diverse serie di lavori esposti. La malleabile e fluida materialità del silicone pigmentato è la protagonista dell'opera "RubraRebour "e della serie "Silenzio Nudo", ispirata a un verso del poeta Giacomo Leopardi, e consistente in una straordinaria collezione di pannelli dove le variazioni cromatiche del rosso sangue e del viola intendono recuperare, appunto, andando “a ritroso”, le primigenie istanze e manifestazioni della natura, proponendosi come una sorta di linguaggio umano che viene prima dei segni e della scrittura. Questi dipinti nascono dall’esplorazione dell’uso del silicone che, mischiato al colore su una base di più strati cromatici, dona profondità alle superfici senza l’utilizzo del chiaro scuro della pittura ma sfruttando la tecnica della sovrapposizione propria della scultura, dando così vita a una patina semitrasparente come un tessuto organico, che al tatto ricorda la morbidezza e l’elasticità della pelle. Si prende in esame anche la serie di sculture "Al-gher", anch’esse realizzate con silicone e schiuma poliuretanica, ispirate alle conformazioni del corallo. Queste morbide e sensuose “pietre sospese” annullano la dimensione spazio-temporale dell’ambiente in cui sono inserite, trasformandolo in uno spazio interiore con il quale lo spettatore è invitato a interagire, e quasi fungono da agglomerati allo stato grezzo di quella materia che poi si ritrova pazientemente stesa a stati sulle tele appese alle pareti. II documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.