Nel 1750 il papa bolognese Benedetto XIV indisse un Giubileo di particolare importanza, a dieci anni dalla sua nomina a pontefice. Di particolare importanza perché cadde in un momento di crisi dell'istituzione chiesastica, sia culturalmente che politicamente e, soprattutto, per la religione cattolica; Benedetto XIV, uomo di grande cultura e di profondissima carità, volle che tale momento di esternazione della fede e del potere non solo salvifico della chiesa di Roma risplendesse in tutto il suo significato. Con l'ovvio largo anticipo necessario promulgò una serie di regole e insegnamenti per il clero, parte dei quali rivolti anche, sull'esempio deli predecessori card. Paleotti e san Carlo Borromeo ai cui scritti ed emanazioni si rifaceva, al riassetto e dove necessario al restauro degli edifici sacri, i cui esiti seguì con partecipazione attraverso le relazioni dei suoi emissari. Tra i molti interventi, alcuni dei quali non di suo gusto e che criticò aspramente, anche quanto si rivelò essenziale alla conservazione del Colosseo, che divenne sede dell'annuale celebrazione della Via Crucis del Venerdì Santo. Le attenzioni del pontefice per le arti del disegno influirono grandemente ciò che sinora non era stato rilevato, sul divenire dell'arte verso quel rappel à l'ordre che appunto alla metà del secolo investì la cultura visiva europea e che aperse al neoclassicismo della seconda metà del secolo.

Il Giubileo del 1750 e la politica delle immagini

Donatella Biagi
2017

Abstract

Nel 1750 il papa bolognese Benedetto XIV indisse un Giubileo di particolare importanza, a dieci anni dalla sua nomina a pontefice. Di particolare importanza perché cadde in un momento di crisi dell'istituzione chiesastica, sia culturalmente che politicamente e, soprattutto, per la religione cattolica; Benedetto XIV, uomo di grande cultura e di profondissima carità, volle che tale momento di esternazione della fede e del potere non solo salvifico della chiesa di Roma risplendesse in tutto il suo significato. Con l'ovvio largo anticipo necessario promulgò una serie di regole e insegnamenti per il clero, parte dei quali rivolti anche, sull'esempio deli predecessori card. Paleotti e san Carlo Borromeo ai cui scritti ed emanazioni si rifaceva, al riassetto e dove necessario al restauro degli edifici sacri, i cui esiti seguì con partecipazione attraverso le relazioni dei suoi emissari. Tra i molti interventi, alcuni dei quali non di suo gusto e che criticò aspramente, anche quanto si rivelò essenziale alla conservazione del Colosseo, che divenne sede dell'annuale celebrazione della Via Crucis del Venerdì Santo. Le attenzioni del pontefice per le arti del disegno influirono grandemente ciò che sinora non era stato rilevato, sul divenire dell'arte verso quel rappel à l'ordre che appunto alla metà del secolo investì la cultura visiva europea e che aperse al neoclassicismo della seconda metà del secolo.
2017
Il Settecento e la religione
13
26
Donatella Biagi
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/673342
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact