Il vecchio re, Lear, vuole ritirarsi e dividere il suo regno tra le sue tre figlie in base alle loro professioni d’affetto. La più giovane, Cordelia, rifiuta di fingere un amore filiale interessato e viene bandita (assieme a Kent, che la difende). Goneril e Regan, le due figlie che si spartiscono il regno, tolgono via via ogni sovranità e dignità al padre, che scivola verso la follia. Questa scena, un capolavoro di funambolismo linguistico e di double entendre, vede il dialogo tra Lear e il “fool”, il “buffone” del teatro shakespeariano (qui tradotto come “matto”, per tentare di preservare i doppi sensi sul tema della follia). Il “fool”, nei suoi paradossi acuminati e nella lucidità dei suoi Witze, ritrae il rovesciamento (in primo luogo linguistico) dell’ordine atteso e costituito: Lear (che non parla quasi mai in versi) è il padre che si fa comandare e sgridare dalle figlie; il buffone “non è mica del tutto matto”, mentre il re, che ha dissennatamente bandito l’unica figlia che lo ama e rinunciato al potere, diventa folle davvero.
Antonio Ziosi (2018). King Lear: sovranità e rovesciamento. Bologna : Bononia University Press.
King Lear: sovranità e rovesciamento
Antonio Ziosi
2018
Abstract
Il vecchio re, Lear, vuole ritirarsi e dividere il suo regno tra le sue tre figlie in base alle loro professioni d’affetto. La più giovane, Cordelia, rifiuta di fingere un amore filiale interessato e viene bandita (assieme a Kent, che la difende). Goneril e Regan, le due figlie che si spartiscono il regno, tolgono via via ogni sovranità e dignità al padre, che scivola verso la follia. Questa scena, un capolavoro di funambolismo linguistico e di double entendre, vede il dialogo tra Lear e il “fool”, il “buffone” del teatro shakespeariano (qui tradotto come “matto”, per tentare di preservare i doppi sensi sul tema della follia). Il “fool”, nei suoi paradossi acuminati e nella lucidità dei suoi Witze, ritrae il rovesciamento (in primo luogo linguistico) dell’ordine atteso e costituito: Lear (che non parla quasi mai in versi) è il padre che si fa comandare e sgridare dalle figlie; il buffone “non è mica del tutto matto”, mentre il re, che ha dissennatamente bandito l’unica figlia che lo ama e rinunciato al potere, diventa folle davvero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.