La tragedia di Giulio Cesare (1599 ca.), la cui fonte principale sono le Vite di Plutarco, proietta nell’antica Roma il dibattito sulla legittimità del potere e sui suoi limiti. In questo monologo di Bruto, la necessità dell’azione è inficiata dal dubbio; ma, diversamente dal celebre soliloquio di Amleto, qui la conclusione ineluttabile si staglia sin dall’inizio del dibattito interiore (il potenziale tiranno deve morire) e viene via via sviscerata attraverso la ricorrente metafora del serpente. Se Cesare venisse incoronato, non ci sarebbe alcun argine al suo potere; se in lui dovesse prevalere il male, il danno per il bene comune sarebbe incontrastabile. Anche solo questa possibilità giustifica la sua uccisione.
Antonio Ziosi (2018). Julius Caesar e i limiti del potere. Bologna : Bononia University Press.
Julius Caesar e i limiti del potere
Antonio Ziosi
2018
Abstract
La tragedia di Giulio Cesare (1599 ca.), la cui fonte principale sono le Vite di Plutarco, proietta nell’antica Roma il dibattito sulla legittimità del potere e sui suoi limiti. In questo monologo di Bruto, la necessità dell’azione è inficiata dal dubbio; ma, diversamente dal celebre soliloquio di Amleto, qui la conclusione ineluttabile si staglia sin dall’inizio del dibattito interiore (il potenziale tiranno deve morire) e viene via via sviscerata attraverso la ricorrente metafora del serpente. Se Cesare venisse incoronato, non ci sarebbe alcun argine al suo potere; se in lui dovesse prevalere il male, il danno per il bene comune sarebbe incontrastabile. Anche solo questa possibilità giustifica la sua uccisione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.