Materiali e metodi. 13 pazienti affetti da neoplasia cerebrale sono stati sottoposti ad esame di attivazione funzionale effettuato mediante un sistema GE Signa Excite 3 T e l’acquisizione di: 1 sequenza morfologica (SGPR-IR isovolumetrica) e 2 fMRI (GE-EPI single-shot). È stato applicato un paradigma a blocchi in due prove: movimento della mano (opposizione sequenziale pollice-dita) e del piede (flesso-estensione) controlaterali alle lesioni. I dati sono stati elaborati con i software GE BrainWave e Functool. Tutti i pazienti sono stati poi sottoposti a resezione chirurgica della lesione, preceduta da ESD. Mediante l’uso di elettrodi stimolanti corticali (placchette metalliche di 5 mm, distanza 5 mm, intensità di stimolazione 5-30 mA, frequenza 50-60 Hz), sono state definite le aree che provocavano movimenti dell’arto superiore e/o inferiore. Risultati. Sono state eseguite 19 prove di ESD: 13 (68%) per l’arto superiore e 6 (32%) per quello inferiore. 15 (79%) prove hanno mostrato corrispondenza totale con le mappe di attivazione e 4 (21%) corrispondenza parziale. L’analisi di queste 4 corrispondenze parziali ha rivelato che: in 2 prove erano presenti artefatti da movimento (segnalati anche nel referto); in 1 prova l’elaborazione della fMRI era stata effettuata mediante il software Functool, che non prevedeva la correzione degli artefatti da movimento; nell’ultima prova con parziale corrispondenza, non erano evidenziabili artefatti da movimento, ma la localizzazione profonda della lesione (in sede mediale parasagittale anteriore) ha richiesto un diverso approccio chirurgico che, associato al fatto che la ESD è stata effettuata DOPO l’approccio chirurgico, può avere provocato dislocazione delle circonvoluzioni cerebrali, causa della parziale corrispondenza. In tutti gli agli altri pazienti, invece, la lesione affiorava in superficie all’apertura della scatola cranica. Conclusioni. In assenza di artefatti da movimento, la fMRI si è rivelata strumento affidabile nella definizione prechirurgica delle aree funzionali.

Aree eloquenti cerebrali ed affidabilità della fMRI: confronto con l’elettrocorticostimolazione diretta Intraoperatoria.

Cevolani D
;
Valenti RE;Agati R
Membro del Collaboration Group
;
2010

Abstract

Materiali e metodi. 13 pazienti affetti da neoplasia cerebrale sono stati sottoposti ad esame di attivazione funzionale effettuato mediante un sistema GE Signa Excite 3 T e l’acquisizione di: 1 sequenza morfologica (SGPR-IR isovolumetrica) e 2 fMRI (GE-EPI single-shot). È stato applicato un paradigma a blocchi in due prove: movimento della mano (opposizione sequenziale pollice-dita) e del piede (flesso-estensione) controlaterali alle lesioni. I dati sono stati elaborati con i software GE BrainWave e Functool. Tutti i pazienti sono stati poi sottoposti a resezione chirurgica della lesione, preceduta da ESD. Mediante l’uso di elettrodi stimolanti corticali (placchette metalliche di 5 mm, distanza 5 mm, intensità di stimolazione 5-30 mA, frequenza 50-60 Hz), sono state definite le aree che provocavano movimenti dell’arto superiore e/o inferiore. Risultati. Sono state eseguite 19 prove di ESD: 13 (68%) per l’arto superiore e 6 (32%) per quello inferiore. 15 (79%) prove hanno mostrato corrispondenza totale con le mappe di attivazione e 4 (21%) corrispondenza parziale. L’analisi di queste 4 corrispondenze parziali ha rivelato che: in 2 prove erano presenti artefatti da movimento (segnalati anche nel referto); in 1 prova l’elaborazione della fMRI era stata effettuata mediante il software Functool, che non prevedeva la correzione degli artefatti da movimento; nell’ultima prova con parziale corrispondenza, non erano evidenziabili artefatti da movimento, ma la localizzazione profonda della lesione (in sede mediale parasagittale anteriore) ha richiesto un diverso approccio chirurgico che, associato al fatto che la ESD è stata effettuata DOPO l’approccio chirurgico, può avere provocato dislocazione delle circonvoluzioni cerebrali, causa della parziale corrispondenza. In tutti gli agli altri pazienti, invece, la lesione affiorava in superficie all’apertura della scatola cranica. Conclusioni. In assenza di artefatti da movimento, la fMRI si è rivelata strumento affidabile nella definizione prechirurgica delle aree funzionali.
2010
Risonanza magnetica in medicina: dalla ricerca tecnologica avanzata alla pratica clinica. International Society of Magnetic Resonance in Medicine (ISMRM), Italian Chapter.
34
34
Cevolani D; Valzania F; Valenti RE; Scrofani R; Agati R; Acciarri N; Leonardi M.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/670764
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact