Patrizia Vicinelli è ancora oggi quasi sconosciuta. Eppure negli ambienti – sempre troppo poco frequentati – della ricerca poetica, Vicinelli è da tempo considerata una delle voci liriche più alte del secondo Novecento italiano, una poeta di formidabile potenza espressiva. A lungo ignorata dalla critica mainstream, la sua opera ribelle, provocatoria, corrosiva, è oggi al centro di una riscoperta che non è solo storiografica, ma che interessa tanti giovani poeti (e poete), che vi riconoscono una lezione tecnica magistrale. Anche meno noto della sua straordinaria poesia è il suo rapporto con il cinema. Che tuttavia fu intenso e continuativo, segnato da numerose relazioni amicali e affettive con cineasti della scena sperimentale. Interrogare le tracce lasciate da Patrizia Vicinelli nel cinema significa scoprire una presenza tutt'altro che occasionale e tesa al contrario a un uso consapevole del mezzo, soprattutto nel senso di una consapevole proiezione della propria sensibilità e della propria immagine. Ciò equivale a dire che è possibile avvicinare i film a cui collaborò per ricavarne la traccia di una poetica che -- se non è in prima istanza specificamente cinematografica-- ritrova però il cinema in un punto decisivo della sua elaborazione: il punto nel quale la poesia come forma di espressione individuale viene a coincidere direttamente con la vita e, più esattamente, con la vita come esperienza sociale, relazionale e collettiva.

Il cinema crudele di Patrizia Vicinelli

Dall'Asta, Monica
2016

Abstract

Patrizia Vicinelli è ancora oggi quasi sconosciuta. Eppure negli ambienti – sempre troppo poco frequentati – della ricerca poetica, Vicinelli è da tempo considerata una delle voci liriche più alte del secondo Novecento italiano, una poeta di formidabile potenza espressiva. A lungo ignorata dalla critica mainstream, la sua opera ribelle, provocatoria, corrosiva, è oggi al centro di una riscoperta che non è solo storiografica, ma che interessa tanti giovani poeti (e poete), che vi riconoscono una lezione tecnica magistrale. Anche meno noto della sua straordinaria poesia è il suo rapporto con il cinema. Che tuttavia fu intenso e continuativo, segnato da numerose relazioni amicali e affettive con cineasti della scena sperimentale. Interrogare le tracce lasciate da Patrizia Vicinelli nel cinema significa scoprire una presenza tutt'altro che occasionale e tesa al contrario a un uso consapevole del mezzo, soprattutto nel senso di una consapevole proiezione della propria sensibilità e della propria immagine. Ciò equivale a dire che è possibile avvicinare i film a cui collaborò per ricavarne la traccia di una poetica che -- se non è in prima istanza specificamente cinematografica-- ritrova però il cinema in un punto decisivo della sua elaborazione: il punto nel quale la poesia come forma di espressione individuale viene a coincidere direttamente con la vita e, più esattamente, con la vita come esperienza sociale, relazionale e collettiva.
2016
Imperfezioni. Studi sulle donne nel cinema e nei media
241
254
Dall'Asta, Monica
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