Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità genericamente intesa rappresenta la sesta maggiore causa di disabilità. La grande obesità, definita come indice di massa corporea (IMC) ≥40 kg/m2 rappresenta un’unità nosografia a sé stante, definita con il codice 280.01 della classificazione delle malattie secondo ICD-IX CM. Uno studio effettuato negli USA ha mostrato che la grande obesità, che in quel paese colpisce il 2,8% della popolazione adulta, è respon- sabile annualmente di una spesa sanitaria di oltre 11 miliardi di dollari (dati riferiti all’anno 2000), pari ai 2/3 della spesa sanitaria attribuibile alla condizione di sovrap- peso che tuttavia colpisce ben il 36% della popolazione. Uno studio prospettico effettuato dal Gruppo di Studio sulla Grande Obesità ha mostrato che l’incidenza di ospedaliz- zazione di pazienti grandi obesi afferenti per la prima volta a Centri Specialistici italiani durante un follow-up mediano di 3 anni e mezzo è stata pari al 50%, cioè un paziente su due è andato incontro ad un episodio di ospedalizzazione; in oltre la metà dei casi il motivo del ricovero era riferito a acuzie inerenti le complicanze dell’obesità. In Italia si stima che vi siano circa 400.000 italiani adulti grandi obesi (0,9% della popolazione). Un modello di disease management applicabile nel nos- tro Paese deve necessariamente prevedere un continu-um di gestione del paziente grande obeso a diversi livelli. Questo modello può essere descritto secondo uno schema “a pira- mide” che proporziona l’intensità della cure e le competenze coinvolte alle effettive necessità del paziente

L’assistenza al paziente grande obeso con disabilita’

Petroni M
2010

Abstract

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità genericamente intesa rappresenta la sesta maggiore causa di disabilità. La grande obesità, definita come indice di massa corporea (IMC) ≥40 kg/m2 rappresenta un’unità nosografia a sé stante, definita con il codice 280.01 della classificazione delle malattie secondo ICD-IX CM. Uno studio effettuato negli USA ha mostrato che la grande obesità, che in quel paese colpisce il 2,8% della popolazione adulta, è respon- sabile annualmente di una spesa sanitaria di oltre 11 miliardi di dollari (dati riferiti all’anno 2000), pari ai 2/3 della spesa sanitaria attribuibile alla condizione di sovrap- peso che tuttavia colpisce ben il 36% della popolazione. Uno studio prospettico effettuato dal Gruppo di Studio sulla Grande Obesità ha mostrato che l’incidenza di ospedaliz- zazione di pazienti grandi obesi afferenti per la prima volta a Centri Specialistici italiani durante un follow-up mediano di 3 anni e mezzo è stata pari al 50%, cioè un paziente su due è andato incontro ad un episodio di ospedalizzazione; in oltre la metà dei casi il motivo del ricovero era riferito a acuzie inerenti le complicanze dell’obesità. In Italia si stima che vi siano circa 400.000 italiani adulti grandi obesi (0,9% della popolazione). Un modello di disease management applicabile nel nos- tro Paese deve necessariamente prevedere un continu-um di gestione del paziente grande obeso a diversi livelli. Questo modello può essere descritto secondo uno schema “a pira- mide” che proporziona l’intensità della cure e le competenze coinvolte alle effettive necessità del paziente
2010
Petroni M
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