Il contributo illustra la trasformazione del lavoro in tecnica attraverso gli elementi della divisione del lavoro e dell'avvento delle macchine. Alla concezione umanistica del lavoro (Hegel e, in parte, Marx) si sostituisce una concezione negativa del lavoro (Kierkegaard, Nietzsche) che in parte sogna la restaurazione di una dimensione umanistico-contemplativa (Nietzsche), in parte tenta di reinterpretare la stessa attività teoretica come lavoro, riportando quest'ultimo alla dimensione arcaica del lavoro agricolo (Heidegger). Un tentativo di riqualificare il lavoro o come dimensione della solidarietà nazionale interclassista (O. Spengler) o come avvento di una nuova razza in cui lavoratore e soldato si identificano (E. Jünger) è intrinseco alla costruzione dei totalitarismi di massa del Novecento.
Gentili, C. (2008). La fine del lavoro e l'avvento della tecnica. BOLOGNA : Zanichelli.
La fine del lavoro e l'avvento della tecnica
GENTILI, CARLO
2008
Abstract
Il contributo illustra la trasformazione del lavoro in tecnica attraverso gli elementi della divisione del lavoro e dell'avvento delle macchine. Alla concezione umanistica del lavoro (Hegel e, in parte, Marx) si sostituisce una concezione negativa del lavoro (Kierkegaard, Nietzsche) che in parte sogna la restaurazione di una dimensione umanistico-contemplativa (Nietzsche), in parte tenta di reinterpretare la stessa attività teoretica come lavoro, riportando quest'ultimo alla dimensione arcaica del lavoro agricolo (Heidegger). Un tentativo di riqualificare il lavoro o come dimensione della solidarietà nazionale interclassista (O. Spengler) o come avvento di una nuova razza in cui lavoratore e soldato si identificano (E. Jünger) è intrinseco alla costruzione dei totalitarismi di massa del Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.