Il presente volume è dedicato allo studio dell’epigrafia anforica – in particolare bolli e tituli picti – di Mutina (Modena), colonia romana dedotta nel 183 a.C., e del suo agro. Un primo capitolo introduttivo fornisce un inquadramento storico sul ruolo socio-economico e politico della colonia nel periodo cronologico a cui si riferisce la documentazione anforica, ossia tra la tarda epoca repubblicana e quella alto-imperiale, e una sintetica analisi delle problematiche topografiche relative al territorio ad essa pertinente. Ad esso seguono due capitoli dedicati, rispettivamente, allo studio dei bolli anforici e degli opercula fittili inscritti e a quello delle iscrizioni dipinte; il materiale analizzato in questi due capitoli è raccolto, seguendo la medesima suddivisione, in due corpora. Impossibile e metodologicamente scorretta sarebbe la pretesa di fornire una ricostruzione esaustiva della storia economica di un centro mediante una ricerca incentrata unicamente sull’instrumentum inscriptum, e in particolare di un’unica classe di materiale, le anfore, che pur si contraddistingue per la sua duplice natura di manufatto e di contenitore di derrate. Tuttavia, la considerevole ricchezza del corpus epigrafico raccolto, in larga parte sinora inedito e comprendente circa 300 bolli e, caso unico in Cisalpina, ben 45 tituli picti, unita a una sintetica analisi dei dati ricavabili da altre classi di instrumentum inscriptum (laterizi, lucerne, ceramica fine da mensa) ha consentito di ricostruire un quadro che ben si coniuga con quello ricavabile dalle fonti letterarie, epigrafiche e archeologiche: tra la tarda età repubblicana e quella alto-imperiale Mutina fu un centro assai florido, al quale ben si addice la definizione ciceroniana di «firmissima et splendidissima populi Romani colonia» (Cic. Phil. 5.24).
Manuela Mongardi (2018). Firmissima et splendidissima populi Romani colonia. L'epigrafia anforica di Mutina e del suo territorio. Barcellona : Universitat de Barcelona Edicions.
Firmissima et splendidissima populi Romani colonia. L'epigrafia anforica di Mutina e del suo territorio
Manuela Mongardi
2018
Abstract
Il presente volume è dedicato allo studio dell’epigrafia anforica – in particolare bolli e tituli picti – di Mutina (Modena), colonia romana dedotta nel 183 a.C., e del suo agro. Un primo capitolo introduttivo fornisce un inquadramento storico sul ruolo socio-economico e politico della colonia nel periodo cronologico a cui si riferisce la documentazione anforica, ossia tra la tarda epoca repubblicana e quella alto-imperiale, e una sintetica analisi delle problematiche topografiche relative al territorio ad essa pertinente. Ad esso seguono due capitoli dedicati, rispettivamente, allo studio dei bolli anforici e degli opercula fittili inscritti e a quello delle iscrizioni dipinte; il materiale analizzato in questi due capitoli è raccolto, seguendo la medesima suddivisione, in due corpora. Impossibile e metodologicamente scorretta sarebbe la pretesa di fornire una ricostruzione esaustiva della storia economica di un centro mediante una ricerca incentrata unicamente sull’instrumentum inscriptum, e in particolare di un’unica classe di materiale, le anfore, che pur si contraddistingue per la sua duplice natura di manufatto e di contenitore di derrate. Tuttavia, la considerevole ricchezza del corpus epigrafico raccolto, in larga parte sinora inedito e comprendente circa 300 bolli e, caso unico in Cisalpina, ben 45 tituli picti, unita a una sintetica analisi dei dati ricavabili da altre classi di instrumentum inscriptum (laterizi, lucerne, ceramica fine da mensa) ha consentito di ricostruire un quadro che ben si coniuga con quello ricavabile dalle fonti letterarie, epigrafiche e archeologiche: tra la tarda età repubblicana e quella alto-imperiale Mutina fu un centro assai florido, al quale ben si addice la definizione ciceroniana di «firmissima et splendidissima populi Romani colonia» (Cic. Phil. 5.24).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.