La biodiversità intesa come varietà di organismi viventi, nelle loro diverse forme, inserite nei rispettivi ecosistemi, non deve essere subita ma apprezzata e ricercata. Il decennio 2011 – 2020 è stato dichiarato il decennio della biodiversità e nel nostro piccolo, non spiace pensare di onoralo. Le città, che assumono dimensioni sempre maggiori grazie allo sviluppo delle periferie, nei centri storici sono colonizzate da un numero sempre più elevato di specie animali che conquistano l’habitat urbano creando così importanti biocenosi che, inserite nel “nuovo ecosistema urbano”, ne determinano la biodiversità . Il fenomeno dell’inurbamento è tipico di alcune specie di mammiferi, roditori su tutti , e di uccelli e si tratta di un processo originatosi nel periodo neolitico in concomitanza con il cambiamento del modo di vivere dell’uomo che da cacciatore nomade divenne agricoltore stanziale. Il fenomeno dell’inurbamento è tipico di alcune specie di mammiferi, roditori su tutti, e di uccelli; si tratta di un processo originatosi nel periodo neolitico in concomitanza con il cambiamento del modo di vivere dell’uomo che da cacciatore, raccoglitore nomade divenne agricoltore, allevatore stanziale. Oggigiorno esso è in netto aumento ed è divenuto estremamente evidente per effetto del clima più mite, delle riserve alimentari, della disponibilità di numerosi siti di riproduzione negli edifici spesso abbandonati dall’ uomo. Considerato che l’80% dei cittadini europei vive in aree urbane, sempre più spesso si possono creare situazioni di conflittualità con gli animali che vivono in città. La conservazione della diversità biologica è importante ed avvertiamo doveroso l’impegno professionale al mantenimento dei giusti rapporti tra le popolazioni animali ed umana, nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita in città. La biodiversità inoltre deve essere considerata come metodo di lotta ai vettori di malattie trasmissibili. La conservazione della diversità biologica è importante e ci deve impegnare al mantenimento dei giusti rapporti tra popolazioni animali ed umana, nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita in città. La biodiversità inoltre deve essere considerata come metodo di lotta ai vettori di malattie infettive. Un animale viene percepito come “problematico” quando diventa particolarmente numeroso oppure si trova “fuori posto”. Specie simbolo di queste raccomandazioni è stato scelto il Rondone comune (Apus apus), in assoluto la specie che colonizza in grande quantità le nostre città. Questo migratore a lunga distanza è considerato “specie ombrello”, ma anche specie “bandiera”. Per “specie ombrello” si intende quella specie le cui esigenze ecologiche peculiari richiedono il mantenimento di condizioni ambientali particolari e che alcune di queste possono risultare essenziali per altre specie che vivono nei medesimi ambienti. Si indica invece per “specie bandiera”, quella carismatica, che per la sua bellezza è facilmente “vendibile come immagine”, in una società come la nostra nella quale la cura dell’immagine ha raggiunto livelli esasperati, basti ricordare il successo delle campagne di sensibilizzazione fatte usando l’immagine del Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) e quella della Cicogna bianca (Ciconia ciconia), o anche il brand di una casa di borse che ha usato lo stilema di un’anatra orientale. Ora dato che questa specie è ben gradita alla massa delle persone, così, alla stessa stregua della specie ombrello, dalla sua protezione o incentivazione possono beneficiare quelle specie, che non hanno lo stesso “appeal” né del Rondone, né della Cicogna bianca o del Cavaliere d’Italia. Provate ad immaginare le nostre città senza i caroselli estivi dei vocianti rondoni. Fatta questa opportuna premessa, di seguito si individueranno le più significative specie animali che abitano un centro urbano e nello specifico gli edifici storici, dividendole in due grandi categorie: animali dannosi e/o indesiderati o pests ed animali graditi e/o utili. La gestione delle ricostruzioni a seguito di emergenze quali i terremoti del 2012 in Emilia deve per forza essere affrontata in modo multidisciplinare ed integrato. Ricostruire o ristrutturare uno stabile non è “solo” attività di tecnici quali ingegneri, architetti o geometri ma coinvolge altre professionalità che devono collaborare sia in fase progettuale che costruttiva per garantire i risultati migliori. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita di cittadini che hanno subito danni dall'evento catastrofico nonché cogliere l’occasione per alleviare e rendere più gestibili quei problemi di IUV presenti prima del sisma ed attribuibili ad errori edilizi del passato. Multidisciplinarietà vuol dire cercare di affrontare le problematiche della ricostruzione a 360 gradi, solo così i risultati potranno riflettersi anche sul futuro. Ci piace pensare che in questo ambizioso e necessario processo i Medici Veterinari e gli Ornitologi possano giocare un ruolo, seppur marginale, in grado di contribuire alla corretta gestione delle scelte urbanistiche del territorio. Con il lavoro che presentiamo abbiamo voluto affrontare le problematiche legate alla possibile presenza di animali infestanti ma nello stesso tempo anche alla convivenza con le specie gradite , perché no, necessaria al miglioramento della qualità della vita. Ci riferiamo alla biodiversità di cui tanto si parla ma di cui poco si conosce e quindi ancora meno si fa. Polemicamente ci piace sottolineare che biodiversità non è collocare un nido per pipistrelli, ma è lo sforzo per proteggere e favorire l’insediamento di specie utili, come sono anche questi simpatici mammiferi. Con questo breve excursus abbiamo cercato di analizzare quelli che sono i problemi legati agli animali la cui presenza possiamo accertare durante le attività di ripristino degli edifici del nostro territorio e che potrebbero approfittare dei nuovi edifici per insediarvisi. Le nostre considerazioni riguardano le specie più comuni (sia infestanti che gradite) con l'intento di limitare le prime e facilitare la presenza delle seconde. Cosa fare, in pratica, per prevenire o limitare la presenza di ratti, colombi, zanzare e contemporaneamente salvaguardare la presenza di rondoni ed altri? Siamo consci che non è una fase di arrivo bensì di partenza che ci deve vedere impegnati in momenti di analisi/valutazione delle situazioni che di volta in volta si devono affrontare e da cui dovranno scaturire delle soluzioni razionale, misurabili e applicabili. Non vi è dubbio che alla base vi debbano essere momenti di incontro/confronto e sintesi da cui dovranno emergere compiti e competenze per la riuscita di singoli progetti di ricostruzione/ristrutturazione sempre comunque nell'ottica della conservazione della biodiversità del territorio e della convivenza tra ambiente animali e cittadini.

Gelati A., F.M. (2017). Progettare nel rispetto della protezione della biodiversità.Raccomandazioni e linee guida per la ristrutturazione e costruzione di edifici storici e moderni. Modena : SOM -CISNIAR.

Progettare nel rispetto della protezione della biodiversità.Raccomandazioni e linee guida per la ristrutturazione e costruzione di edifici storici e moderni

Poglayen G.
2017

Abstract

La biodiversità intesa come varietà di organismi viventi, nelle loro diverse forme, inserite nei rispettivi ecosistemi, non deve essere subita ma apprezzata e ricercata. Il decennio 2011 – 2020 è stato dichiarato il decennio della biodiversità e nel nostro piccolo, non spiace pensare di onoralo. Le città, che assumono dimensioni sempre maggiori grazie allo sviluppo delle periferie, nei centri storici sono colonizzate da un numero sempre più elevato di specie animali che conquistano l’habitat urbano creando così importanti biocenosi che, inserite nel “nuovo ecosistema urbano”, ne determinano la biodiversità . Il fenomeno dell’inurbamento è tipico di alcune specie di mammiferi, roditori su tutti , e di uccelli e si tratta di un processo originatosi nel periodo neolitico in concomitanza con il cambiamento del modo di vivere dell’uomo che da cacciatore nomade divenne agricoltore stanziale. Il fenomeno dell’inurbamento è tipico di alcune specie di mammiferi, roditori su tutti, e di uccelli; si tratta di un processo originatosi nel periodo neolitico in concomitanza con il cambiamento del modo di vivere dell’uomo che da cacciatore, raccoglitore nomade divenne agricoltore, allevatore stanziale. Oggigiorno esso è in netto aumento ed è divenuto estremamente evidente per effetto del clima più mite, delle riserve alimentari, della disponibilità di numerosi siti di riproduzione negli edifici spesso abbandonati dall’ uomo. Considerato che l’80% dei cittadini europei vive in aree urbane, sempre più spesso si possono creare situazioni di conflittualità con gli animali che vivono in città. La conservazione della diversità biologica è importante ed avvertiamo doveroso l’impegno professionale al mantenimento dei giusti rapporti tra le popolazioni animali ed umana, nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita in città. La biodiversità inoltre deve essere considerata come metodo di lotta ai vettori di malattie trasmissibili. La conservazione della diversità biologica è importante e ci deve impegnare al mantenimento dei giusti rapporti tra popolazioni animali ed umana, nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita in città. La biodiversità inoltre deve essere considerata come metodo di lotta ai vettori di malattie infettive. Un animale viene percepito come “problematico” quando diventa particolarmente numeroso oppure si trova “fuori posto”. Specie simbolo di queste raccomandazioni è stato scelto il Rondone comune (Apus apus), in assoluto la specie che colonizza in grande quantità le nostre città. Questo migratore a lunga distanza è considerato “specie ombrello”, ma anche specie “bandiera”. Per “specie ombrello” si intende quella specie le cui esigenze ecologiche peculiari richiedono il mantenimento di condizioni ambientali particolari e che alcune di queste possono risultare essenziali per altre specie che vivono nei medesimi ambienti. Si indica invece per “specie bandiera”, quella carismatica, che per la sua bellezza è facilmente “vendibile come immagine”, in una società come la nostra nella quale la cura dell’immagine ha raggiunto livelli esasperati, basti ricordare il successo delle campagne di sensibilizzazione fatte usando l’immagine del Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) e quella della Cicogna bianca (Ciconia ciconia), o anche il brand di una casa di borse che ha usato lo stilema di un’anatra orientale. Ora dato che questa specie è ben gradita alla massa delle persone, così, alla stessa stregua della specie ombrello, dalla sua protezione o incentivazione possono beneficiare quelle specie, che non hanno lo stesso “appeal” né del Rondone, né della Cicogna bianca o del Cavaliere d’Italia. Provate ad immaginare le nostre città senza i caroselli estivi dei vocianti rondoni. Fatta questa opportuna premessa, di seguito si individueranno le più significative specie animali che abitano un centro urbano e nello specifico gli edifici storici, dividendole in due grandi categorie: animali dannosi e/o indesiderati o pests ed animali graditi e/o utili. La gestione delle ricostruzioni a seguito di emergenze quali i terremoti del 2012 in Emilia deve per forza essere affrontata in modo multidisciplinare ed integrato. Ricostruire o ristrutturare uno stabile non è “solo” attività di tecnici quali ingegneri, architetti o geometri ma coinvolge altre professionalità che devono collaborare sia in fase progettuale che costruttiva per garantire i risultati migliori. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita di cittadini che hanno subito danni dall'evento catastrofico nonché cogliere l’occasione per alleviare e rendere più gestibili quei problemi di IUV presenti prima del sisma ed attribuibili ad errori edilizi del passato. Multidisciplinarietà vuol dire cercare di affrontare le problematiche della ricostruzione a 360 gradi, solo così i risultati potranno riflettersi anche sul futuro. Ci piace pensare che in questo ambizioso e necessario processo i Medici Veterinari e gli Ornitologi possano giocare un ruolo, seppur marginale, in grado di contribuire alla corretta gestione delle scelte urbanistiche del territorio. Con il lavoro che presentiamo abbiamo voluto affrontare le problematiche legate alla possibile presenza di animali infestanti ma nello stesso tempo anche alla convivenza con le specie gradite , perché no, necessaria al miglioramento della qualità della vita. Ci riferiamo alla biodiversità di cui tanto si parla ma di cui poco si conosce e quindi ancora meno si fa. Polemicamente ci piace sottolineare che biodiversità non è collocare un nido per pipistrelli, ma è lo sforzo per proteggere e favorire l’insediamento di specie utili, come sono anche questi simpatici mammiferi. Con questo breve excursus abbiamo cercato di analizzare quelli che sono i problemi legati agli animali la cui presenza possiamo accertare durante le attività di ripristino degli edifici del nostro territorio e che potrebbero approfittare dei nuovi edifici per insediarvisi. Le nostre considerazioni riguardano le specie più comuni (sia infestanti che gradite) con l'intento di limitare le prime e facilitare la presenza delle seconde. Cosa fare, in pratica, per prevenire o limitare la presenza di ratti, colombi, zanzare e contemporaneamente salvaguardare la presenza di rondoni ed altri? Siamo consci che non è una fase di arrivo bensì di partenza che ci deve vedere impegnati in momenti di analisi/valutazione delle situazioni che di volta in volta si devono affrontare e da cui dovranno scaturire delle soluzioni razionale, misurabili e applicabili. Non vi è dubbio che alla base vi debbano essere momenti di incontro/confronto e sintesi da cui dovranno emergere compiti e competenze per la riuscita di singoli progetti di ricostruzione/ristrutturazione sempre comunque nell'ottica della conservazione della biodiversità del territorio e della convivenza tra ambiente animali e cittadini.
2017
48
Gelati A., F.M. (2017). Progettare nel rispetto della protezione della biodiversità.Raccomandazioni e linee guida per la ristrutturazione e costruzione di edifici storici e moderni. Modena : SOM -CISNIAR.
Gelati A., Ferraresi M., Giannella C., Ferri M., Poglayen G.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/666034
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